mercoledì 2 maggio 2012

25.04.2012 Run in Seveso


25 aprile, una data, un simbolo. Evitando tutti i commenti del giorno, ma non i colori (per me nero come il lutto dopo la guerra civile, con unica concessione all'arancione-rosso delle mie Boston AdiZero), mi getto nella 10 km di Seveso, organizzata dal Marathon Club locale.

 

Tutto molto bene o quasi: organizzazione efficiente (un grazie all'OTC per l'iscrizione in limine), corsa vicina a casa, e possibilità di fare un tempo interessante (anche se alla fine i km percorsi saranno 9.9).
Tre giorni prima ho fatto la Zoca de l'oli, gara molto locale di 10.5 km (5 giri da 2.1 km) su e giù per Mezzegra (CO) con un discreto 48m27s a confortare i miei glutei.
Ma al di là del posto (molto evocativo per gli investigatori di fatti storici) e della buona accoglienza, i guai sono arrivati il giorno dopo, puntuali come la morte e le tasse, con il mal di schiena già sentito nei giorni seguenti l'Assalto al Cornizzolo.
A rimarcare il tutto, in fase di pre-riscaldamento arriva pure il dolore al tibiale sinistro, che mi affligge a mesi alterni e che già mi ha segnato due mezze maratone e un 10k. Ma tant'è, obiettivo della giornata è un tempo ai livelli del mio personale ufficioso (42m16s a Villasanta su 10 km puliti), così mi cambio fiducioso, indosso il pettorale e parto con il riscaldamento.
Nelle more delle operazioni incrocio vecchi e nuovi amici, che mi rincuorano sul tracciato: 2 giri intorno a Baruccana, con una puntata nel Bosco delle Querce (su terra molto battuta), due leggeri saliscendi in occasione del passaggio sulla Milano-Meda, ma di fondo nulla di preoccupante.
Alla partenza, dopo gli incitamenti della speaker ad arretrare :), arriva puntuale lo sparo e al primo km (dopo 17-20 sec) sono a 4m20s, tempo di superare gli entusiasti e sono a ridosso di quelli che girano su 4m10s a km. Non male, se la prospettiva è continuare ad accellerare: purtroppo il tibiale non accenna a scendere di sofferenza (prima o poi dovrò usare un gambale), così mi attesto nel mio gruppetto, dove riconosco appartenenti della PoldiNova e dei Daini di Carate.
Alla fine del primo giro arrivo, incredibilmente senza sofferenze ulteriori, a 20m50s (tempo reale 20m30s) e posso sperare di scendere sotto i 41m a fine gara. Purtroppo il gruppo non mantiene le promesse e così scendo di ritmo (circa 4m15s/km), ma grazie agli incitamenti dei miei fan, oggi non impegnati in gara, chiudo in accelerazione a 41m58s (41m38s).
Non male, andrà meglio la prossima volta.