giovedì 20 marzo 2014

Un tuffo nel passato: La Camineda 2013

Ci voleva una corsetta nella frizzante sera brianzola: il percorso dei Bocia, allungato di qualche chilometro per Robbiano, mi consente di prepararmi al meglio per l'incombente Mezza Maratona di Seregno, che l'anno scorso mi disse bene, a fronte pure di una giornata estiva che mi troncò le gambe.
Non è il primo impegno della stagione 2014, quindi si può forzare, considerato pure il percorso pianeggiante: mentre corro, rivedo qualche episodio della mia annata podistica, non potendo non ripensare alla Camineda di metà agosto, nella splendida cornice della Val di Giust.

Campodolcino, splendido comune dell'alta Val di Giust, ospita la Camineda, gara organizzata in memoria del meritorio Augusto Francoli, oriundo proprio di qui: sono 5 km abbastanza tesi su un circuito ad anello che si sviluppa lungo gli argini del torrente Liro.
Per me è un evento importante, sin dalla sua scoperta nel 2011: oggi come allora, si svolge in contemporanea al Gemellaggio con gli Oriundi Americani, anche se la maggior parte di loro arriverà domani.

Il tracciato è semplice e tendenzialmente pianeggiante (ossia con dislivelli accettabili per chi, come me, viene dalla Pianura): partenza dal Centro Sportivo in direzione Sud (sponda orografica sinistra ergo verso Est), inserimento sull'argine del Liro, passaggio sul Ponte di Portarezza, a sfiorare il Nord del Lago di Prestone. Sulla sponda destra parte il Sentiero dei Lamponi (il tratto più lungo e faticoso della gara), che su terreno ora accidentato ora ghiaioso porta i concorrenti all'Acquamerla: altro ponte sul Liro e svolta a destra su tappeto erboso, poi giretto in paese su asfalto, due curve, allungo finale verso il traguardo, posto in mezzo al prospiciente campo di calcio, con un aggravio di tempo valutabile in 30"-40" rispetto alle precedenti edizioni.

Esplicate queste doverose premesse, mi muovo di buon ora da Fraciscio (ove mi trovo nel mio buen retiro estivo) e raggiungo presso Campo gli altri Bocia, effettivi (Claudio, Chiara e Davide, il Pres Maurizio) e onorari (Mamma Chiara, Tommaso e Aurora, il Lele Levi). Il traffico podistico sembra aumentato, probabilmente la pubblicità su podismolombardo.it ha elevato la quantità e la qualità dei partecipanti, nonostante la quasi concomitanza con la Maratona delle Alpi nella vicina San Bernardo. Gradita novità di quest'anno è lo sdoppiamento della gara per evitare i puntuali quanto improvvidi ingorghi: evento A con adulti e over 14 anni ed evento B con under 14 (bambini e ragazzi).

Memore delle passate edizioni, corse a sensazione, quest'anno vorrei tenermi un po' di più per sprintare nel finale. Breve riscaldamento con gli altri colleghi, tutti sulla linea di partenza... pronti, via! L'emozione lascia presto spazio al fiatone, quando il gruppo di testa parte e, complice la discesa, il ritmo dei primi sembra (ripeto: sembra) accettabile, con me e pochi altri a ridosso: nella ventina di atleti di testa riconosco Chiara e Davide, Claudio e gli altri devono essere subito dietro di me. Arrivati al Ponte di Portarezza, gli atleti di punta danno uno scossone e inizia la loro gara: io supero Chiara, ma le mie gambe si appesantiscono, e la mia lucidità ne risente; subito dopo mi sorpassano Claudio e il Lele (ribattezzato nell'occasione "Gambe Corte"). Faccio appena in tempo ad adeguarmi al loro passo, poi mi trovo steso, complice una storta alla martoriata caviglia sinistra. Chiara mi evita con grazia felina (anni di ginnastica artistica!), chiedendomi se mi sono fatto male: le rispondo (con le lacrime agli occhi) che soffrirò dopo e riprendo. Tuttavia la rovinosa caduta compie una sorta di miracolo: la scarica di adrenalina riesce a risvegliarmi, proiettandomi nella scia dei due fuggitivi sul tratto di ghiaia.

All'Acquamerla, come da consuetudine, mi superano Pacio e Bicio: a quest'ultimo riesco a far notare il ritardo, ma presto mi sfugge, mentre riesco a sganciarmi dal primo; poco dopo rinnovo l'attacco al Lele e Claudio, e al ritorno sull'asfalto, mi sento molto bene, preparandomi all'ultimo sprint. Purtroppo la sorpresa finale scompagina un po' i piani: l'arrivo nel nuovo campo e soprattutto l'ingresso non ben segnalato, fa incartare i miei due compagni di gara. Evito Claudio, tento di superare pure Lele, ma nelle curve sul morbido sintetico la caviglia duole e devo lasciarlo andare per un solo secondo. 20'17" a 2'54" dai primi (Giovanni Arduini e Jason Statham Vavassori).

Nonostante le disavventure odierne, ho confermato la tendenza positiva (20'57" nel 2011, 20'15" nel 2012 e 20'17" oggi sul tracciato XL). Vedremo prossimamente, da oggi solo tanti km su e giù per la Valle :)

lunedì 10 marzo 2014

09.03.2014 - Maratonina di Colico

Se a metà del pomeriggio crollo sul divano e la mia gatta si addormenta senza svegliarmi, significa una sola cosa: sono esausto.



Parto da questa doverosa premessa per raccontare l'ennesimo scempio made in Spartacus: come rovinare una Mezza Maratona collocata in un contesto stupendo, a cavallo degli ultimi km dell'Adda prima del Lario. In particolare, come si fa a "sbagliare" il kilometraggio (+300 metri alla fine), aggiungendo un anello conclusivo sul molo del porticciolo di Colico, poco prima dell'arrivo? Misteri di una gara che costa 25 €. Ma come dice l'amico di runningforum.it Marcello S. "finchè c'è gente che ci va, ne combineranno di ogni".

Bando alle ciance, meglio descrivere la gara e il suo svolgimento: gambe dure da Parabiago (10 km in 42'33"), a sua volta indurite dal PB di Treviglio della settimana prima (1h30'18"). In poche parole, due settimane di passione, senza neanche un po' di fisio-osteopatia a ritemprare le stanche membra. E, come puntuale regalo, arriva pure il torcicollo di sabato mattina, mentre la mia dolce metà è a San Candido.
Con questo preambolo, mi dirigo a Colico, magnifico Nord del Lago di Como, dove trovo qualche amico di pianura (i ragazzi dell'Avis di Seregno) e di montagna (i compagni di Sindelfingeneide Dusci, Pulliero e Marveggio - Sondrio Marathon Club 2002).
Riscaldamento blando, le sensazioni non sono positive, ma in un simile ambiente non ci si può risparmiare, per lo meno non prima del 18° km, quando usualmente mi chiedo chi me l'abbia fatto fare. D'altronde, se per due anni consecutivi Colico mi ha regalato il PB (1h36'10" nel 2012 e 1h35'02" nel 2013), qualcosa vorrà dire, no? Meglio non conoscere la risposta :)

Partenza sprint, giro breve per Colico Piano e poi via sul Lungo Adda, alla volta di Delebio: parto bene, con i primi km che filano via lisci; mi aggrego via via a vari compagni di corsa, trovando il mio ritmo in 4'15-4'20"/km, con un compare dotato di maglietta blu. Giungiamo ai 10k in (42'42"), poi dopo il terzo rifornimento il socio decide di andare in autonomia a prendere (e superare) pure il gruppo davanti (-30"). Nel frattempo le mie gambe iniziano a dolere e al 15°km (1h04'58") si spegne la luce. Mi trascino a 4'30"-4'35"/km giungendo così alla fine in 1h34'44" RT (80° su 211 partenti, 13° su 33 SM35), non prima di avere fatto il giro del molo come da delirio (tagliare avrebbe fatto risparmiare un bel 40") e scoprendo alla fine pure un avanzo di 300 metri. Insomma disorganizzazione da Spartacus... perfettamente riuscita.

Il mio prossimo obiettivo sarà la Mezza di Seregno, tra tre settimane. Restate sintonizzati!