tag:blogger.com,1999:blog-77904408193643384242024-02-21T10:10:57.628-08:00Una Vita In SalitaMontagne, Corse e non solo...Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.comBlogger52125tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-52823666945406644992015-06-21T09:22:00.003-07:002015-06-21T11:16:10.998-07:0021.06.2015 - Monza Resegone... corsa da non partente<div style="text-align: justify;">
E' passato un altro anno e siamo ancora qui. Monza, Arengario stracolmo di gente in un frizzante sabato sera di giugno. C'è la Monza-Resegone.</div>
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Niente panico, l<a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2014/07/21062014-monza-resegone.html" target="_blank">'anno scorso</a> avevo annunciato <i>urbi et orbi</i> che non avrei disputato la gara nel 2015: con mia somma sorpresa ho mantenuto la promessa. Tuttavia, sono venuto lo stesso in Centro a tifare per amici e conoscenti, magari stringendo alleanze per il 2016.</div>
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E' un sabato strano, con tre eventi "maggiori" in contemporanea: la Coppa Intereuropa in Autodromo, Manu Chao al Parco e appunto la Mo-Res da Piazza Roma. Manca il Family Day, ma forse è meglio così: già il sindaco Scanagatti ha le sue gatte da pelare e per una volta non invidia il collega Marino. </div>
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Più realisticamente Monza manca di maturità nell'organizzazione di certi eventi, con gli oneri scaricati sui comuni limitrofi: basterebbe un mini-piano del traffico come per il GP per gestire le 40mila persone in transumanza verso il Mirabello senza che tutto vada a ramengo, ma tant'è. La voglia di esserci, al netto dell'allenamento pomeridiano, mi porta a superare gli ostacoli sul percorso e a fiondarmi in Monza.</div>
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Grazie al provvidenziale scooter sono in loco per le 20.15, in tempo per un po' di Pubbliche Relazioni e un caffè: i soci Bocia sono già in fibrillazione, anche se, complice il numero record di partenti (300 terne partenti), inizieranno la loro avventure dopo le 22.00. Una Mo-Res in versione catena di montaggio, con tanto di speaker-intrattenitore, sindaco di contorno e alpino sbandieratore sulla pedana: evoluzione dei tempi non sempre ben vista, soprattutto per chi deve curare la salvaguardia degli atleti e contemperare il traffico del sabato sera.</div>
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La serata scorre tranquilla, i ragazzi partono in serenità, con le bici d'appoggio già sulla via, pronti a seguire i podisti dal Ponte dei Leoni: la fresca serata rappresenta il clima ideale per correre ed io, a bordo del mio SH300, mi devo coprire per evitare sbalzi termici. Ci vuole poco, il tempo di un rifornimento volante e poi via, verso la vecchia SS36: da Biassono ad Arcore, ormai deserta e senza macchine, raggiungo Usmate con le ultime terne e inizio la mia lenta risalita verso l'Adda. Tra Carnate e Lomagna riconosco la terna presidenziale, con Maurizio e Max, miei compagni nel 2013: mi fermo poco più avanti e, in attesa di un incitamento, scambio quattro chiacchiere con un motociclista di passaggio, affascinato e terrorizzato dai 40+ km fino a Capanna Monza.</div>
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Riparto, e nel lungo serpentone umano, incrocio facce conosciute e non, fermandomi a Cernusco per incitare los cognatos Reno e Ste, lanciatissimi verso Olginate. Recupero anche i Bocia Top, con Cordoni Pozzi Galli davanti a Mauri, Ghezzi Casati. Seguono le ammiraglie a due ruote con rifornimenti e strategie.</div>
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Dopo aver girato per quasi 20 km mi attesto poco prima del Ponte tra Olginate e Calolzio: a sottolineare la magia di questa gara che accomuna chi corre e chi tifa, scopro, tra i tifosi accanto a me, i genitori di un collega di fatica che qualche giorno fa ho incrociato ai Bocia. C'è giusto il tempo di rivedere e incitare molte delle facce superate prima, prima di qualche scatto volante, tra quattro chiacchiere.</div>
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Mi sposto dall'altra parte dell'Adda e supero i Bocia Top a Calolzio, dove accompagno Alberto a passo d'uomo mentre gli altri si cambiano: una volta raggruppate le terne biancoverdi, ci dividiamo. Mentre gli atleti salgono per i gradini, accompagnatori e tifosi si muovono sulla carrozzabile: il serpentone di moto e bici è impressionante, soprattutto calcolando l'orario. </div>
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E' quasi la una, sicuramente ci sono stati i primi arrivi a Capanna Monza (alle 22.30 lo speaker aveva annunciato i transiti dalla Cicognola, tra Merate e Calco). Parcheggio lo scooter all'ingresso del paese (la strada regala sempre emozioni, specialmente in questa notte) e inizia la mia "gara": il tempo di scambiare due parole con lo Ste Ripamonti, appiedato improvvisamente dal terzo componente, e mi attesto vicino al gonfiabile in attesa dei miei soci.</div>
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Già da Olginate la temperatura è stata eloquente, ma la corsa e l'attesa non fanno sentire il fresco: quando arrivano le due terne (ormai gruppo unico), mancano Clod e Alberto, attardatisi a Rossino e in transito dopo pochissimi minuti. Nel mentre scatto qualche foto, scambiando pareri a ai bordi del ristoro. I ragazzi ripartono, mentre le ammiraglie a due ruote (Sara, Nadia e un amico vivandiere) tornano verso Rossino: tento di accompagnare i podisti per un tratto, salvo poi tornare indietro ritenendo esaurita la mia missione. Errore... da lì inizia il mio lavoro di traghettatore, avanti e indietro da Erve Centro sino alla mini-rotonda alla fine della strada asfaltata: ultimi in ordine a venire scortati sono i giovani (di spirito) della Terna Presidenziale, con Max in gran spolvero e Maurizio in recupero.</div>
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Faccio in tempo ad incrociare Lucia che mi irretisce parlando di birra e panino con salamella: nonostante l'appetito, il sonno mi tenta di più, così saluto la compagnia e inforco il fido dueruote, non prima di aver salutato Scopa della Gara, Sindaco, Protezione Civile e Carabinieri. Nel silenzio della discesa emerge la luminosa Pianura, peccato non aver avuto la reflex! </div>
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Nel deserto più completo della SS36 (nonostante qualche ora prima ci fosse un tifo da stadio) riesco a intercettare l'Ale Galbiati (mente della Lisunada) a bordo della bici con cui ha assistito il Barba (al secolo Maurizio Mariania, Presidente del TTB e alla sua 30ima Mo-Res!). Data la precaria illuminazione, lo affianco sino a Arcore per poi tagliare verso casa mia. Nel mentre alcuni reduci del concerto di Manu Chao (sono le 4 am) camminano stanchi per le strade di Biassono, altri dormono stesi all'addiaccio tra le aiuole davanti casa. Che dire?</div>
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Ci rivedremo nel 2016...</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-79086723342963120782015-04-18T02:24:00.001-07:002015-04-18T02:44:44.678-07:00Formula 1 specchio della realtà? Dal tweet di Paola Saluzzi alla "voracità" di Bernie Ecclestone<div style="text-align: justify;">
Purtroppo in Italia (Istria e Ticino inclusi) il motorsport (una volta denominato "le corse in macchina") si scontra con un atavico vizio nostrano, ossia il tifo: i partigiani partono in quarta, inneggiando a questo o a quel pilota, purché guidi una precisa casa automobilistica, con sede a Maranello e con effigie un cavallino rampante.</div>
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In Italia il servizio pubblico (RAI) ha scelto, già due anni fa, di non acquisire l'intero pacchetto del Campionato di F.1, lasciando subentrare Sky con i suoi potenti mezzi. Ai nazionalpopolari Mazzoni e Capelli si sono sostituiti Vanzini e Genè, non meno schierati dei primi (il secondo è addirittura un dipendente di Maranello). Da qui derivano alcune logiche considerazioni sulla faziosità dei conduttori (vedremo Massimo Mauro, Zvone Boban e Gianluca Vialli con le maglie delle loro ex squadre, come già accade nelle reti televisive minori per personaggi simili?) e sulla porta girevole che sembra unire i lati del paddock: infatti da ultimo il buon Antonini, professionista di rara chiarezza, è passato a dirigere il reparto Comunicazione della Gestione Sportiva Ferrari, in quella che pare (anche) un'operazione simpatia, dopo le direzioni Colajanni e Bisignani jr.</div>
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Tutto quanto sopra premesso, appare come un fulmine a ciel sereno un tweet sarcastico (poi cancellato) di <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/13/paola-saluzzi-insulta-alonso-twitter-boicotta-sky-viene-sospesa/1585030/" target="_blank">Paola Saluzzi</a>, conduttrice Sky, che mette alla berlina Fernando Alonso per le dichiarazioni in una recente intervista: <span style="background-color: yellow;">Alonso @ScuderiaFerrari gli è tornata la memoria e si è ricordato di quanto sia #arrogante #invidioso #pezzodiimbecille</span>.</div>
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Un gesto sicuramente discutibile, dettato più dal tifo che da un'analisi a sangue freddo delle caratteristiche del pilota asturiano: già, perché in anni di militanza (e ancor prima, durante il periodo in Benetton), pare poco verosimile che la Saluzzi (e, come lei, altri milioni di italiani) non si fosse accorta della scarsa umiltà del signor Alonso. Così modesto e dotato di spalle larghe (tra gli altri vedasi <a href="https://www.youtube.com/watch?v=g7xrOfPU228" target="_blank">la boutade</a><a href="https://www.youtube.com/watch?v=g7xrOfPU228" target="_blank"> di Monza '14</a>) da venire soprannominato Lamentonso.</div>
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L'episodio, di per sé non particolarmente rilevante (o comunque stigmatizzabile come giornalismo-tifo), ha acquisito peso proprio in virtù del rapporto tra SKY e la F.1, tanto che quando il poco permaloso Fernando si è accorto del tweet (o meglio, se n'è probabilmente accorta una solerte addetta stampa), ha sospeso ogni comunicazione con l'emittente di Murdoch, dove peraltro lavora il suo (ex) sodale Marc Genè, lasciando sorprese (o segretamente gongolanti) <a href="https://twitter.com/stella__bruno/status/586820729179611137" target="_blank">altre emittenti</a>.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-i2VFyQSBol_LORAzUx-bkd_mXtEfhjUjM5V0qFS7hFQE0SF9A1Cqb1V_AM9UPA3roVgdvyOReJ90Ecnr_LBklLlWKZ1Y08Vf3iUM2ua9F4Wk4BunlBeq8WejT_2U0VTF9MKTiYEA0zX7/s1600/stellabruno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-i2VFyQSBol_LORAzUx-bkd_mXtEfhjUjM5V0qFS7hFQE0SF9A1Cqb1V_AM9UPA3roVgdvyOReJ90Ecnr_LBklLlWKZ1Y08Vf3iUM2ua9F4Wk4BunlBeq8WejT_2U0VTF9MKTiYEA0zX7/s1600/stellabruno.jpg" height="287" width="320" /></a></div>
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In tal senso la direzione generale di Sky ha sospeso Paola Saluzzi per una settimana, con ciò operando una chiara scelta sacrificale: nel mondo della comunicazione istantanea non è peregrino invocare più prudenza da un lato e più elasticità dall'altro. Se proprio si vogliono evitare situazioni così imbarazzanti, forse sarebbe meglio fissare preventivamente alcune regole, come peraltro già stabilito nella redazione di alcuni quotidiani (es. La Stampa).</div>
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Morale? Alla fine la Saluzzi ha scontato la sospensione, Alonso ha ricevuto le scuse per quelli che obiettivamente sono insulti, ma non di meno i veri sconfitti sono i social, o meglio un certo tipo di (ab)uso che stravolge i rapporti umani, con quei 140 caratteri che paiono sempre più un ingombro.</div>
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Parlando di ingombri, seppur di altro genere, come qualificare <a href="http://www.gazzetta.it/Formula-1/16-04-2015/ecclestone-monza-storia-formula-1-si-paga-marchionne-110471027282.shtml" target="_blank">Bernie Ecclestone e le sue ultime dichiarazioni sul destino di Monza</a>? Molti giornalisti italiani, secondo il celebre aforisma di Flaiano, fanno a gara nel definirlo dinosauro, vorace, burattinaio. E' vero, il buon vecchio Bernard non è mai stato facile alla trattativa (e difatti si è circondato di suoi simili, non ultimo il sig. Lattoneddu), però è un imprenditore, e come tale punta più al fine di lucro (anche per pagare gli alimenti alla ex moglie Slavica) che alla sportività decoubertiniana. Nulla di eccezionale, ma i media italiani, per par condicio, prima di lui avrebbero dovuto mettere alla berlina una nutrita fila di personaggi, non ultimo un certo Monte(prez)zemolo. Cosa puntualmente non verificatasi.</div>
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<a href="http://lightstorage.ilcittadinomb.it/mediaon/cms.newilcittadinomb/storage/site_media/media/photologue/2014/7/7/photos/cache/maroni-attacca-bernie-ecclestone-non-ce-formula-1-senza-monza_03f1cc32-05e4-11e4-863b-dcb214ff827e_new_rect_large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://lightstorage.ilcittadinomb.it/mediaon/cms.newilcittadinomb/storage/site_media/media/photologue/2014/7/7/photos/cache/maroni-attacca-bernie-ecclestone-non-ce-formula-1-senza-monza_03f1cc32-05e4-11e4-863b-dcb214ff827e_new_rect_large.jpg" height="182" width="320" /></a></div>
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L'oggetto della discordia è stato l'ultimatum (si può chiamare come si vuole, ma questa è la sostanza) con cui Mr. F.1 ha inteso mettere sul chi va là il mondo motoristico italiano, ricordando gli accordi presi con svariati uomini politici (e non) in merito al GP di Monza dal 2016 in poi. <a href="http://www.mbnews.it/2013/09/maroni-incontra-bernie-ecclestone-per-parlare-del-futuro-del-gp-ditalia/" target="_blank">Accordi economici stretti all'ultimo GP (2014)</a> che ora, complice il cambio di dirigenza all'Autodromo, sembrano riposti in un cassetto. Ergo, se fossi un giornalista, prima di dare un epiteto a caso, farei delle domande (scomode) a chi quegli accordi li ha sottoscritti e a chi l'Autodromo lo dirige e/o lo fa dirigere. Eppure vi sono <a href="http://www.infonodo.org/" target="_blank">poche eccezioni</a> a quest'andazzo, perché pare molto più comodo incolpare il buon vecchio Bernie. Sicuramente lui ha il cervello più fino e le spalle più larghe di qualche pilota.</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-48758306929027261352015-04-11T12:59:00.000-07:002015-04-15T07:55:22.191-07:00Fattore K: Verso l'infinito e oltre... ovvero come arrivare sani e salvi al traguardo della Monza - Resegone<div style="text-align: justify;">
7 aprile 2015: alle ore 9.00 si aprono le iscrizioni alla Monza - Resegone, peculiare gara nel panorama lombardo e definita, molto significativamente, la Regina delle Incertezze. Con i miei <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2014/07/21062014-monza-resegone.html" target="_blank">due arrivi </a>a Capanna Monza, ho maturato qualche idea per evitare ulteriori errori.</div>
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Chi leggerà questo post, probabilmente si sarà già iscritto (con successo o meno - la lista d'attesa è il Purgatorio del podista); sicuramente non starà ancora meditando, anche perchè le iscrizioni si sono chiuse in 10 minuti. </div>
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Quindi, se siete nella masnada di dannati, potete proseguire; se viceversa siete scampati all'insano impeto di trovare due compagni di sventura e dare il vostro nominativo, il vostro obiettivo rimane non farvi convincere da qualche pazzo alle 19.15 del giorno di gara.<br />
Ma andiamo con ordine. </div>
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<a href="http://vignette3.wikia.nocookie.net/epicrapbattlesofhistory/images/6/6d/Hannibal_Smith.png/revision/latest?cb=20121029194250" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://vignette3.wikia.nocookie.net/epicrapbattlesofhistory/images/6/6d/Hannibal_Smith.png/revision/latest?cb=20121029194250" /></a></div>
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<i>Lui adora i piani ben riusciti...</i></div>
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<b>1. La compagnia</b>: la Mo-Res si corre in tre: inutile avere gente che corre la maratona in 2h15' se poi il #2 e/o il #3 non regge/reggono il ritmo del moribondo (10 km in 60'). Oltre al rischio di squalifica, si pone la concreta possibilità di non giungere a Erve per consunzione di uno o più componenti della terna.</div>
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<b>2. La conoscenza reciproca</b>: niente serate alcooliche (prima della gara, quanto meno), piuttosto sessioni di corsa insieme superiori ai 60' e poi ai 120'. Solo così scoprirete limiti e potenzialità dei vostri compari.</div>
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<b>3. Il piano</b>: in pieno stile Hannibal Smith, il piano da Monza a Calolziocorte può essere la chiave del vostro successo; se ben riuscito vi condurrà ad Erve con la massima serenità. Per arrivarci, bisogna allenarsi per quei famosi 30 km di piano. Una vera maratonina atipica, che richiede soluzioni atipiche: provate a variare l'allenamento, giusto per toccare qualche nuovo tasto; ad esempio, provate ad uscire la mattina presto senza colazione per 10 km facili e poi tastatevi il polso. Sembra una cosa da nulla, ma anche il miglior maratoneta conosce il muro dei 35 km...</div>
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<b>4. La salita:</b> dopo Calolzio c'è qualche km di salita. Niente di assurdo (salvo qualche gradino), ma arriva dopo il piano: per comprendere le vostre reazioni e la diversa pendenza, provate un bel misto, tipo Segrino+Cornizzolo.</div>
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<b>5. L'arrampicata:</b> se 32 km di piano e 5 di salita non vi sono sembrati sufficienti, sappiate che a Erve inizia il divertimento, con una bella impennata verso Capanna Alpinisti Monzesi. Niente più strada, ma solo uno scomodo, trafficatissimo, sentiero in cui è quasi impossibile superare. Anche qui, è consigliabile farvi qualche chilometro su pendi simili. </div>
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<b>6. L'integrazione alimentare</b>: finora il discorso è rimasto sulla prestazione atletica; se volete terminare la gara dovete pensare a come sostituire/integrare i generosi banchetti del ristoro. Sperando che non vogliate fermarvi ogni 5 km (con sommo disappunto degli altri componenti della terna) il consiglio è recuperare un baldo giovane che si occupi dei rifornimenti di corsa, magari a bordo di una bici o di uno scooter.</div>
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<b>7. Il menù</b>: non puntate su integrazione solida, ma su gel e polveri orosolubili. Abbiate l'accortezza di testarli prima della gara, di modo da contenere eventuali effetti avversi. Non ci sono molti bagni lungo la strada verso Erve.</div>
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<b>8. Il meteo</b>: Non portatevi ingombranti kway, non si tratta del Kima o della ResegUp. Meglio far portare all'ammiraglia (vedi punto 6) un ricambio volante con un asciugamano.</div>
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<b>9. Lo zaino del ritorno</b>: puntate su pochi ricambi (e sui 5 euro per la birra). Il grosso dei bagagli lasciateli sulla macchina a Erve, la vostra schiena ringrazierà.</div>
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<b>10. La riserva</b>: ultimo, ma non da meno, il grande classico inaspettato. Capita l'imprevisto con defezione di un componente della terna. Come fare? Meglio precettare per tempo uno sventurato.</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-26582162180383267302014-11-20T10:51:00.000-08:002014-11-20T15:15:52.909-08:0016.11.2014 - 8a Maratonina di Crema<div style="text-align: justify;">
"<i>Non c'ero e se c'ero, non ho visto niente</i>". Io invece c'ero e ho visto abbastanza per finire qui la mia stagione 2014 e programmare quella 2015.<br />
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/H4ifSrE8iSg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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Un anno fa avevo concluso <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/10/20102013-maratonina-di-cremona.html" target="_blank">Cremona</a> con la ferma intenzione di attaccare a Busto il limite dei 90'; la mia forma calante e qualche acciacco mi avevano dissuaso, preservandomi da deleteri infortuni. In qualche modo mi ero tenuto in allenamento, fungendo da pacemaker per l'amica Veronica e la sua prima mezza, all'<a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/11/17112013-alpin-cup-sesto-sg.html" target="_blank">Alpin Cup di Sesto S.G</a>. Quest'anno (dopo l'1h37' di <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2014/11/19102014-xiii-maratonina-di-cremona.html" target="_blank">un mese fa</a>) non sono stato così saggio, e anzichè tapasciare con calma e tranquillità, mi sono incolonnato verso Crema al fine di ritrovare lo smalto perduto.</div>
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Alla conta dei partecipanti, i Bocia e I Banditi si sono presentati numerosi, con ampia partecipazione di supporter e paramedici: per un totale di 4 macchine in partenza da Verano e dintorni. Ad invogliare la folta pattuglia il percorso piatto (simile a <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2014/02/23022014-maratonina-di-treviglio.html" target="_blank">Treviglio</a>), il meteo clemente e la temperatura non troppo alta; con queste previsioni non era azzardato prevedere un miglioramento del mio PB post Mo-Res, ma la settimana precedente avrebbe dovuto ispirare prudenza. </div>
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Le esondazioni, locali e non, hanno limitati gli allenamenti, mentre il giovedì sera il toboga della Costaiola con i Bocia ha lasciato qualche ripercussione sulle mie giunture.</div>
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Alla fine, la gita in riva al fiume Serio ha consentito di ammirare un quadro d'altri tempi: tante terre allagate grazie a Lambro, Muzza e Adda. Arriviamo nel disastrato parcheggio della stazione di Crema, e, dopo le necessarie operazioni preliminari, ci scaldiamo sul percorso, in attesa della partenza, fissata alle 9.15! La temperatura effettivamente è buona, ma il percorso, così scopriamo dalle prime chiacchierate, presenta 4 cavalcavia (3 di cui 1 da fare 2 volte).</div>
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Pronti, partenza, via: il Mongullo e il Vigarazz scappano come in una 10k, mentre io focalizzo la pacer dei 95' come obiettivo di giornata; le curve per uscire dalla città si susseguono e così la folla in movimento, che impedisce sprint, costringendomi a uno snervante slalom. A differenza di Cremona, ho un valido aiuto nel cronometro, anche l'aggravio segnalato nei primi 500 metri non è di buon auspicio.</div>
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<br /></div>
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Successivamente riesco a tenere un ritmo accettabile, di poco inferiore ai 4'30"/km, superando il Mongullo e poco dopo i pacer dei 100': purtroppo la collega dei 95' rimane avanti a me di un buon 200 metri, costringendomi ad una rincorsa decisamente improba per le mie condizioni. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ai 10k transito in pco più di 45': il crono di per sè sarebbe buono (visto il mio transito a CR in 45'13") ma le mie gambe paiono perdere lucidità, probabilmente per l'acido lattico accumulato giovedì. Passo poco oltre il 14° km (con relativo ristoro) e devo iniziare a rallentare, nell'aperta campagna cremasca: un esperto podista dell'Avis Treviglio davanti a me sembra accusare il problema, rallentando l'andatura. Per un paio di volte sono costretto a scartare di lato e a corricchiare, vedendomi superare da svariati concorrenti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A circa 2 km dall'arrivo finisco per essere superato pure dai pacer dei 100 minuti e da Mongullo che rimane attaccato a loro, nonostante la faticaccia di Busto di soli 8 giorni prima: riesco a infilarmi in scia, giusto per qualche centinaio di metri, con l'obiettivo di terminare poi in totale surplace nel centro di Crema. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo l'ultimo km (segnalato dal cartello dei 20) non sembra arrivare mai, tanto che il GPS mi regala 350 metri in più: mentre supero l'attempato collega trevigliese, ho pure il tempo per sentire le provocazioni di un minus habens locale (a cui rispondo con un "to agne" molto furlano :) ) che si diletta a insultare i podisti ormai esausti. Finisco in crescendo strappando un 1h39'13" RT, proprio dietro agli allegri pacer.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La classifica generale mi vede 621° su 1360 podisti, ritirati esclusi. Non malissimo, per come si era messa, in stile <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2014/03/09032014-maratonina-di-colico.html" target="_blank">Colico 2014</a>. Negli spogliatoi si sentono commenti molto coloriti... a proposito delle docce ghiacciate. Peccato, perchè la genuina atmosfera e la maglia di cotone sintetico potevano essere sufficienti a tornare, mentre con oggi rimane un grande punto interrogativo su Crema 2015. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Da <strike>oggi</strike> lunedì 24 ricomincia la preparazione, in vista dei traguardi del 2015. Questa settimana, in attesa del 10k di Peschiera Borromeo, sarà di <strike>scarico</strike> moderato impegno.<br />
<br />
<a href="https://www.polarpersonaltrainer.com/shared/exercise.ftl?shareTag=e7e8a117c5241505e3b6078dc1fb3b27" target="_blank">Tracciato GPS</a><br />
<a href="http://www.tds-live.com/ns/index.jsp?login=&password=&is_domenica=-1&nextRaceId=&dpbib=&dpcat=&dpsex=&serviziol=&pageType=1&id=6440&servizio=000&locale=1040" target="_blank">Classifica 8a Maratonina di Crema </a></div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-87915791437934288662014-10-21T10:28:00.000-07:002015-04-17T09:20:00.625-07:0019.10.2014 - XIII Maratonina di Cremona<!--[if gte mso 9]><xml>
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<br />
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<i><span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Cremona, città delle 3 T, città di liutai, calciatori e attori...
Cremona, città della maratonina di metà ottobre :)</span></span></i></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Se le gambe non vogliono andare, non vanno: dovrei sempre tenerlo a mente, ma ci ha pensato il mio corpo a ricordarmelo già a Monza e a Udine. Se poi penso che <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/10/20102013-maratonina-di-cremona.html" target="_blank">12 mesi fa</a>, in ottime condizioni di forma, limavo il mio
personale, togliendo 1 minuto e mezzo al già pesante PB di Monza, sicuramente il morale non raggiunge vette inaspettate.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">La settimana è filata via liscia, con il Bocia-giovedì a Verano. Invece sabato anticipo tutto e tutti, arrivando a Cremona (anzi, Ziano Piacentino), dove tra una gita in città e il ritiro del pettorale, trovo un clima non molto autunnale, con temperatura decisamente sopra la media stagionale. Vado
a dormire (non prima di essermi dimenticato a casa il fido GPS!) e al risveglio,
alle 7.30, tocco la scighera in maniche corte, con 15°C. Al punto di partenza (h. 9.00) i
gradi sono 19° e l'umidità palpabile.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Nel solito marasma pre-gara, riesco a incrociare gli amici di Running Forum e dell'AVIS
Seregno, ma di un eventuale orologio sostitutivo nessuna traccia, nonostante gli appelli in Rete. Pronti
Partenza Via!</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Lo spunto iniziale è buono, e la gamba gira intorno ai
4'30"/km, nonostante il solito affollamento iniziale a rallentare pesantemente
l'andatura. Nelle gambe sento ancora il giro di giovedì, in cui ho tirato i
colleghi Bocia ad un'andatura non proprio rilassante.</span></span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Al 5° km, riesco a tirare le somme, carpendo il parziale
nell'umidità che pare proprio non mollare. Incrocio un paio di ragazzi della
Santi di Nuova Olonio, con cui scambio quattro chiacchiere sul meteo in Val di
Giust, poi vengo raggiunto da Jennifer, che deve stare sul medio e quindi mi
semina.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Al 10° km sono intorno ai 46' (tempo assoluto, quindi 45" secondi sopra il mio RT), ma subito dopo
l'amara sorpresa: J è a lato della strada per un pit stop non previsto; tempo
di recuperare e le suggerisco di chiudere i 15, per poi aspettarmi e chiudere
insieme la mezza.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Al 12° km J è definitivamente ko: solo dopo saprò che si è fermata
ed ha chiuso con un'amica molto più tardi.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Al 15° km mi sento ancora bene: la Lisunada di due settimane fa mi
ha confortato, al netto di fatiche successive. Al 16° inquadro un atleta vestito da fatina: decisamente una fatica
improba, ma che ha fatto sorridere parecchie persone, nella gara e sul
percorso.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">
</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Al 18° km sono sull'1h23' , con il cronometrista a controllare l'andamento dei concorrenti: il passo è di 4'36" km, se reggo sino alla fine, posso scendere agevolmente sotto l'1h37'. Mentalmente reggo bene, anche se le gambe mi paiono dure; il ciotolato e il pavè amplificano la fatica e i rumori, tra vigili angeli custodi e auomobilisti impazienti: l'ultimo km lo percorro quasi in trance, salendo leggeremente verso la Piazza del Duomo e tagliando il traguardo con soddisfazione.</span></span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;"><br /></span></span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: black;">Riesco a trovare subito Elisa, mentre il deposito borse è un girone dantesco; solo più tardi vengo a sapere del crono finale di 1h37' netto, che rimane poca cosa rispetto all'anno scorso ma che, in relazione alle ultime due disastrose mezze, pare un buon passo in avanti. Un altro mattoncino verso il 2015.</span></span></div>
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<![endif]--><br />Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-73420379557135761812014-10-06T05:47:00.001-07:002014-10-08T02:42:25.791-07:0004.10.2014 - La Lisùnada<div style="text-align: justify;">
Perplessità, tanta. Questa la mia prima reazione dopo essere giunto al traguardo, tagliato con uno spento 44'34". D'altronde, se una settimana fa (reduce da una donazione di sangue) avevo una scusante per aver chiuso in 44'45" la corrugata CorriCesano, qui i dubbi stanno a mille. Forse i 70 km caricati in settimana, con un paio di bigiornalieri, hanno preteso il loro dazio, ma se l'obiettivo è la Mezza di Cremona del 19 p.v., allora tutto questo assume una nuova luce.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma andiamo con ordine: iscrizione nel pomeriggio (si corre vicino a casa mia) presso il CIM di Lissone. La gara viene organizzata dagli oratori lissonesi, che sul percorso sono snodi essenziali e, poichè i 10 km si sviluppano su giro unico, ogni anno si registra un buon afflusso di podisti, dilettanti ed agonisti. Unica nota dolente la partenza in comune con quelli della 5km, mentre le famiglie partono successivamente per il minigiro da 2 km, ricongiungendosi solo nell'ultimo tratto vicino al traguardo</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Come già detto, quest'anno è il CIM ad ospitare la manifestazione, con l'esperta supervisione del corridore Ale Galbiati: il tracciato segue la falsariga degli altri anni, conservando una discreta velocità di percorrenza. I Bocia presenziano in massa: Raniero, Claudio G, Brambilla+Fumagalli e Ambros, oltre al sottoscritto. Pronti, partenza... via! Primi 500 metri affollatissimi, come da rito, poi dopo oltre un km mi accorgo che il GPS non è partito... argh! Nel frattempo Raniero mi ha staccato, anche se fino al 5° km lo vedo. Passo sicuro i vari incroci, con i volontari (Protezione Civile e Vigili del Fuoco) che presenziano, consentendo il celere transito di autoveicoli tra un gruppo e l'altro. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il giro è molto veloce e colora prima le vie centrali di Lissone, per poi staccarsi in direzione dell'Ospedale e della Casa di Riposo: le strade (a me conosciute ma riviste in configurazione serale) sono una lieta sorpresa, vista anche la gradevole temperatura che consente una corsa sciolta e il non poco pubblico che ci incita tra locali e capannelli..</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Da par mio, il nuovo stile di corsa (più leggera, come ha notato Ambros durante il Bocialab settimanale) mi impone la massima attenzione: mi mantengo ad un buon ritmo senza forzature, tenendo intorno ai 4'15"-4'20". Purtroppo intuisco come il traffico iniziale mi abbia appesantito di almeno un minuto, ma a circa 2.5 km di gara inizio la rimonta: prima supero il sempiterno Angelo Ripamonti, poi guadagno metri sul dinamico duo davanti a me; all'inizio penso siano padre e figlio, ma ben presto mi accorgo che il ragazzino (11 anni) ne ha parecchio in più dell'adulto, tanto che quando li metto in coda definitivamente (km 4.5-5) per un un paio di km sento solo i (pesanti) passi del più giovane. Al 7° km (il rettilineo di Via Canova, al confine con Biassono) faccio in tempo a superare l'ultimo raggiungibile e qui mi meno via un po'. Già, perchè arrivato lì in 31' e spiccioli, avrei potuto e dovuto portarmi a 4'/km per tentare il tutto per tutto e limare un buon minuto al crono finale. Invece ho continuato al ritmo di 4'20"/km, salvo poi accelerare a 4'08" chiudendo gli ultimi 500 metri in 1'57" (media di 3'55"). Non malissimo, tenendo conto poi del ritorno a casa di corsa lenta (2.70 km) e del giro domenicale a 4'50"/km di media (13.74 km).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Indubbiamente la base c'è, anche se i guasti della Mo-Res stentano a scomparire definitivamente. Restate sintonizzati!</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-5975960249079664032014-09-28T13:10:00.001-07:002014-10-05T15:13:56.615-07:00Doping: liscio, gassato o di Stato?<div style="text-align: justify;">
Quando il 6 agosto 2012 venne annunciata <i>urbi et orbi</i> la positività di Alex Schwazer, non pochi pensarono che fosse un caso isolato: a distanza di due anni, e dopo un certosino lavoro da parte della Procura della Repubblica di Bolzano, si è scoperto come non solo ci fosse una copertura a livello federale, ma anche che <a href="http://www.atleticalive.it/9203/caso-schwazer-lista-dei-38-nomi-degli-atleti-dei-missed-test-dal-blog-claudio-gatti/" target="_blank">molti atleti</a> svicolassero dai controlli anti doping. Decisamente peggiore risultava la risposta della FIDAL, che, a fronte delle reiterate irreperibilità, richiamava gli atleti renitenti con una banalissima lettera.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Della vicenda si è occupato il buon Claudio Gatti, giornalista del Sole 24 Ore, sul suo blog <a href="http://gradozeroblog.it/news/doping-di-stato" target="_blank">Gradozero</a>, a cui rimando per una completa ed esaustiva analisi della vicenda Schwazer, con tutti gli annessi e connessi. In queste righe, vista la mole della materia, mi accontento di sottolineare alcuni aspetti, a mio avviso decisamente interessanti ma (ahimè) poco conosciuti al grande pubblico, lasciando sul sentiero qualche riflessione sparsa.</div>
<div>
<br /></div>
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Uno dei pionieri nello studio e nella lotta del doping è sicuramente il tecnico e dirigente FIDAL Sandro Donati, che, nell'ormai lontano 1989, scrisse "Campioni Senza Valore"; nel libro, oggi purtroppo introvabile, l'autore prediceva che, in assenza di opportuni controlli, il doping sarebbe esploso non solo nel professionismo, ma anche nel mondo dei dilettanti, con ovvie ricadute socio-sanitarie. Ricadute? Certo, visto che la storia del doping non è costellata di soli successi, ma pure di morti sospette o ritiri prematuri (nel libro si fanno nomi e cognomi). E la Federazione? All'interno pochi vigilavano, molti minimizzavano, altri ancora spingevano (più o meno segretamente) per l'ingresso delle farmacie nei campi d'allenamento.</div>
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<br /></div>
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Nel 1998 un'espressione simile ("<i>dobbiamo fare uscire le farmacie dai campi di calcio</i>") venne utilizzata dal tecnico boemo Zdenek Zeman, che alla vigilia del campionato di serie A, opinò su alcune sospette "esplosioni muscolari" di giocatori tendenzialmente magri (Vialli e Del Piero) focalizzando le proprie dichiarazioni sulla Juventus (anche se in altre interviste non negò tali pratiche in altri società). Non si trattava di semplici voci di corridoio, ma solo a Torino il procuratore Raffaele Guariniello istruì un'inchiesta, conclusa con un patteggiamento (il dottor Giovanni Rossano, titolare della farmacia fornitrice della Juve) e un rinvio a giudizio (il dottor Riccardo Agricola, capo dello staff medico bianconero). Successivamente quest'ultimo si salvò in Cassazione, con l'annullamento delle assoluzioni via Appello e la contemporanea prescrizione dei reati per i capi d'imputazione. </div>
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<br /></div>
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La lezione dell'affare Juve - Doping, al di là degli aspetti processuali (scomposte esultanze incluse), è che le pratiche mediche utilizzate a Torino erano la quintessenza del doping: usare su soggetti sani farmaci originariamente concepiti per la cura di patologie non è solo pericoloso, ma va a falsare le prestazioni degli atleti coinvolti, oltre a metterne in serio pericolo la salute. Basta pensare all'EPO (eritropoietina), che aumentando la densità del sangue (ematocrito), rischia di creare scompensi nei soggetti assuntori (segnatamente a carico del sistema cardio-circolatorio), </div>
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A margine una nota personale: risulta strano che il dottor Agricola, illustre sconosciuto nel panorama accademico, sapesse cosa utilizzare e in che dosi: nella Medicina dello Sport (specialità in cui il medico bianconero è titolato) esistono protocolli derivanti da sperimentazioni, non bastando i semplici bugiardini. Non è azzardato ipotizzare la supervisione di qualche luminare, avvolto dalla morbida cappa dell'omertà. Non che la Juve sia o sia stata l'unica, anzi...</div>
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<br /></div>
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Tornando a Schwazer e all'omertosa cortina con cui è stato protetto dalla FIDAL, le sue lacrime in diretta TV mi hanno ricordato Marco Pantani, forse per le solite connessioni del dormiveglia o per le suggestioni dell'amico Bertazzi. E' notizia recente la riapertura dell'inchiesta sulla morte del ciclista romagnolo e gli elementi raccolti dalla Procura di Rimini fanno sospettare la chiusura forzata della prima azione penale.<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
La riapertura pare quindi dovuta, viste le numerosi voci dissonanti raccoltesi negli anni e soprattutto, vista l'ipotesi di reato (omicidio mediante somministrazione forzata di cocaina) che apre scenari inquietanti. Già, ma come si collegano le due vicende? Forse Pantani era diventato scomodo, soprattutto nel mondo delle due ruote, ove le apparenze ingannano (per usare un eufemismo). La notoria vicenda Armstrong ha insegnato parecchio in materia, con complicità ai massimi livelli: forse le lacrime e le parole di Schwazer sono da intendersi come a dire "ho fatto tutto io", "non indagate oltre, altrimenti mi fanno fare la fine di Pantani".<br />
</div>
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Venendo alla morale, gli utili del doping sono privatizzati (record, sponsorizzazioni, fama) mentre i costi sociali (vedasi terapia per alcune patologie indotte) ricadono sulla collettività: non solo per gli atleti di vertice, ma anche per quei tapascioni che in cambio di 5 minuti sul proprio personale si ingozzano di schifezze. Anche questa è una profezia di Donati.</div>
<br />Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-77898872632690568482014-09-07T13:57:00.001-07:002014-10-01T00:21:24.781-07:00L'estate dei lumaconi<div style="text-align: justify;">
E' finita, finalmente. Non l'estate canonica, ma quella tipicamente brianzola basata sul calendario autodromico, vero cuore pulsante munsciasco. La stagione inizia con le Superbike (prima settimana di maggio) e termina con le Formula 1 (prima/seconda settimana di settembre), che preludono al rientro a scuola. </div>
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<br /></div>
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Quest'anno l'assenza delle SBK ha interrotto la magia e di bel tempo se n'è visto poco: non è stato un semplice ritardo, quanto un segno funesto del meteo a venire. Dieci soli giorni di caldo (a giugno) sembravano preludere a abbronzature epocali, ma la troppa pioggia ha monopolizzato il cielo per settimane intere, lasciando nel buio più totale intere dinastie di meteorologi. </div>
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<br /></div>
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In compenso una nuova specie ha preso possesso delle strade e dei sentieri, dalla pianura alle alpi: i lumaconi; non quei soggetti, spesso imbarazzanti, che giocano a fare i playboy, quanto gli originali gasteropodi striscianti per terra: quest'anno ce n'è stata un'abbondanza mai vista, segno di umidità a livelli stellari. A peggiorare la situazione, la loro non commestibilità, in quanto privi di guscio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Tuttavia, di un agosto piovoso come non mai, rimangono i ricordi delle poche gite in Val di Giust: Elisa ha divorato sentieri e chilometri, riposandosi con i consueti eccezionali panorami; peccato per l'acqua presa, con soli 4 giorni (su 16) di bel tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In compenso, mentre scrivo dalla Sala Stampa dell'Autodromo, mi sovvengono nuovi interrogativi: il simbolo della Paramount richiama più il Cervino o il Monviso? Qual è il fine della tariffa bioraria (per l'energia elettrica)? Montezemolo verrà defenestrato dal prossimo cda della Ferrari? C'è tempo per rispondere...</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-3808994357452123712014-07-03T09:44:00.002-07:002014-07-04T08:23:56.824-07:0021.06.2014 - Monza - Resegone<i>Mi lu fada (Maglietta Monza - Resegone 2011)</i><br />
<i>Mi lu fada... anca mo' (Capanna Monza, 22 giugno 2014)</i><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Si dice che non possa esistere una follia a due: per la Monza - Resegone non vale questa regola, visto che la follia deve esssere condivisa da tre <strike>pazzi</strike> podisti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così, alla sede dei Bocia, in una serata di sei mesi fa io, Clod (Claudio Galli) e VJ (Giovanni Mallia) ci siamo messi in testa di affrontare la MoRes, speranzosi di concludere la temibile gara nel segno del nostro anno di nascita (1976) coronato dalle biancoverdi tinte sociali.</div>
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<br /></div>
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Preamboli cabalistici a parte, la preparazione è proseguita in maniera sfasata, fino all'infortunio di VJ nella ResegUp, che ci ha fatto temere la defezione con conseguente ritiro dell'intera terna. Tuttavia, grazie alla rete di conoscenze di Clod, è stata approntata una sostituzione volante con il reclutamento dell'esperto Osvaldo "Ozzy" Bonacina, dei Daini di Carate Brianza, svariate MoRes nelle gambe.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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21.06.2014 h. 20.00 Piazza Roma (Arengario) a Monza: c'è il mondo, mentre io sono con Elisa, accorsa dalla gelida Udine per sincerarsi sulle mie condizioni psicofisiche dopo la <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2014/06/14052014-monza-10k-chrono.html" target="_blank">temibile 10K</a> tenutasi per le vie del centro, il lungo nelle campagne furlane di 15 giorni fa e<a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2014/06/monza-resegone-impressioni-prima-della.html" target="_blank"> tanta tanta attesa</a>. Per abbassare la tensione, il nostro trio si imbarca in un rapido giro di riscaldamento nelle strade circostanti, dribblando la movida munsciasca, e incontrando tanti compagni d'avventura, nuovi e vecchi amici. <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/06/22062013-monza-resegone.html" target="_blank">Un anno fa</a> l'adrenalina mi teneva sospeso tra il sogno e la Capanna Monza, oggi invece posso riguardare indietro... e avanti con una certa serenità. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Tra chiacchiere e preparativi per la partenza, ci sistemiamo nella coda che porta verso il palco: scambiamo qualche aneddoto con i nostri vicini, tenendo presente che in questa gara l'unico rivale sarà il tempo. Arriva il nostro turno e vediamo le due ali di folla sotto il palco... pronti, via, anche nel nome di VJ, che qui viene chiamato suscitandoci un sorriso! Partiamo tranquilli, subito dopo il primo km, in cui diamo il cinque a diversi bimbi, più o meno cresciuti, e ci attestiamo sui 5-5'05"/km, ritmo peraltro morbido. All'altezza del cancello del parco (Villasanta) ci supera la terna favorita, targata Maxi Sport, che viaggia ad un ritmo impressionante. Noi, da par nostro rimaniamo ordinati, determinati a chiudere i 30 chilometri sino a Calolzio di buona lena, senza tuttavia strafare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Personalmente la distanza non mi spaventa, lo farà sicuramente il passo dei miei compagni, che vedo molto pimpanti. E così è: dai primi chilometri il ritmo si fa incessante, mentre scorre il panorama, umano e non, della vecchia SS36: Arcore, Usmate, Carnate, Lomagna, con lunghi tratti nel buio, confortati solo dalla presenza costante di Ambros (Luca Santambrogio), nostro angelo custode a due ruote (fanaleria inclusa).<br />
<br />
Arriviamo alla maxi rotonda di Osnago, inerpicandoci nel paese in festa per la locale sagra: facciamo in tempo a ricevere l'incitamento del folto pubblico, prima di rituffarci nella calda serata brianzola, tagliando per Cernusco Lombardone; Montevecchia sembra ad un passo, mentre entriamo in Merate e ci prepariamo per la collina che ci traghetterà nella valle dell'Adda.<br />
<br />
Salita e discesa tutte d'un fiato, iniziamo a vedere l'altra sponda del fiume, rischiarata da una pallida luna: siamo a Calco, ormai è fatta, ci diciamo. Io inizio a soffrire per gli ischiocrurali, ma tengo botta pur di stare al passo dei miei compagni. I quali, notata la mia situazione, mi fanno tenere il passo della compagnia. E' un lenitivo che mi garantisce ulteriori chilometri di autonomia, anche se a questo punto è chiaro come la mia preparazione sia stata deficitaria.<br />
<br />
Arriviamo ad Airuno e inaspettati giungono i miei genitori a tifare: prima in macchina e poi a Olginate. Nel mentre noi siamo nella "Terra di Nessuno" (cit. Ambros), coperti dal buio e dalle rare luci, in attesa della svolta verso il ponte sull'Adda: la mia situazione sta rapidamente peggiorando, incrocio con difficoltà pure i ristori, anche se mi tengo in moto per evitare crampi. E' la volta dell'attraversamento, sulla diga di Olginate: arrivati a Calolzio, il giro è cambiato per lavori sull'argine, ma il sottopasso è sempre lì a scandire temibilmente l'inizio dell'inesorabile salita. Questa volta la sorpresa è data dal terzetto dell'ATB, Capitan Mariani in testa: Cecilia è a terra distesa, ma il Presidente trova la forza di chiedermi di portare giù lo zaino ("numero 46!").<br />
<br />
Iniziano i terribili gradini e le mie gambe decidono di abbandonarmi, quantomeno parzialmente: cammino e corricchio, con l'ausilio della pila frontale, ma la strada per Erve pare il pellegrinaggio per Santiago de Compostela, tra terne che si fermano e tentativi più o meno estemporanei di ripartire: l'anno scorso qui avvenne il sorpasso da parte dei Bocia A, con Max in completo deficit; oggi sono io l'anello debole della catena, ma quantomeno la testa è lucida e le gambe rispondono, in attesa di Pra di Rat, dove potrò sfoderare le doti da alpinista di pianura :)<br />
<br />
I personaggi incrociati sulla strada in bilico sopra l'Orrido valgono decisamente la pena, ma i Bocia A tirano dritti verso il cancelletto, giusto per incrociare i nostri tifosi scatenati Alberto Casati e consorte, che invito a moderare il consumo di alcool, suscitando una risata nel gruppo. Arriviamo al traguardo intermedio, ristoro volante (in 3h31'20") e via verso la casa dell'Ambros, dove avviene il cambio di scarpe e indumenti, lanciandoci alla volta di Pra di Rat.<br />
<br />
Il nostro angelo custode ci segue fino all'imbocco del sentiero, dandoci appuntamento alla mattina, o meglio, a qualche ora di distanza, prima del ritorno verso la pianura: Clod e Ozzy volano, mentre io arranco, tentando di non perdere le loro tracce. Fortunatamente le mie gambe reggono e in diversi tratti riusciamo a tagliare la folta comitiva che sale, tra crisi altrui ("dai che ormai ci sei") e ingombri a due gambe che non si spostano manco a pagare.<br />
Attacchiamo tutto e tutti, fino a pochi minuti dalla Capanna Monza, quando vengo bloccato da una sventurata podista, che nonostante i richiami della sua capoterna, non mi consente il passaggio. Alla fine, riesco a superarla, solo per trovare (sento già il rumore del generatore) i miei soci ad aspettarmi da 5' e oltre. A nulla valgono le mie scuse, ma l'importante è il traguardo finale, tagliato in 4h48'38" (parziale da Erve in 1h17'19") per la 91a piazza.<br />
<br />
Rimaniamo alla Capanna per un'oretta, giusto il tempo di cambiarci, mangiare qualcosina e caricarci gli zaini, incamminandoci poi verso Erve dal sentiero di San Carlo: la fatica è tanta, raddoppiata nel mio caso dallo zaino della terna #46. Secondo alcune stime saranno 40 kg, tanto che Clod mi dà del matto a doverlo portare giù: la mia schiena sarà costretta a dargli ragione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<br />
Nel frattempo Erve ci aspetta, tra le luci della frontale che si spengono e l'alba che sorge: il caffè del Fontanino ci dà nuova linfa, e nel paesino arroccato sopra la Galavesa, si sprecano i commenti con gli altri Bocia, giunti in Capanna a 17' (e quasi 30 posizioni) di distacco. In attesa di un altro arrivo, tra un anno e tante nuove sfide...<br />
<br />
<a href="https://www.polarpersonaltrainer.com/shared/exercise.ftl?shareTag=3e93370cab6d6ebc6d8b5f346b5d8eda" target="_blank">Tracciato GPS</a><br />
<a href="http://euronet5.eurob.it/contenuti/alpinistimonzesi_it/file/Classifica%202014%20x%20media%20ultimissima.pdf" target="_blank">Classifica Monza - Resegone 2014</a></div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-29249067405229471422014-06-18T07:29:00.000-07:002014-06-18T07:35:05.309-07:00Monza - Resegone: Impressioni prima della partenza<div style="text-align: justify;">
<i>Proprio tu, ma non dovevamo vederci più?</i></div>
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Mancano meno di 100 ore alla mia seconda Monza Resegone: le gambe indolenzite chiedono pietà per i tanti km sin qui percorsi, mentre i ricordi riaffiorano quasi come se non fossero mai andati via. L'<a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/06/22062013-monza-resegone.html" target="_blank">anno scorso</a> ero in piazza Roma a Monza, cercando una scusa per non sobbarcarmi l'edizione 2014, quando in maniera del tutto inaspettata mi sono trovato a gareggiare con Maurizio e Massimo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quest'anno la terna Bocia si è delineata ben presto, anche se VJ ha dovuto dare forfait a causa della temibile ResegUp: una distorsione alla caviglia l'ha traumaticamente costretto alla defezione, lasciando me e Clod alla ricerca di un sostituto, poi fortunatamente trovato.</div>
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Man mano che si avvicina l'Arengario con le sue inesorabili lancette, le emozioni crescono di ritmo: ripercorro il tracciato con tutte le mezze maratone (incluso il personale trevigliese di 1.30), sino all'ultimo lungo nella terra furlana, con la dolce compagni di Elisa, passando per tanti, troppi diecimila di pura sofferenza. Nel mezzo tante facce e tanti luoghi, non ultima la cavalcata serale sul San Primo che mi ha regalato inaspettati incontri sulla via del ritorno.</div>
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Alla fine gli ultimi ricordi si mettono a fuoco per bene: sabato, di ritorno da un matrimonio, mi sono tuffato nel giro urbano, a cavallo tra Biassono - Vedano - Monza e Lissone; serata piovosa con tanta gente in giro ad aspettare l'esordio mondiale dell'Italia in terra brasiliana. Nel mentre tanta acqua, qualche incontro casuale (Giacomo Fossati in assistenza ad un amico incidentato), ottimi riscontri cronometrici e la vittoria con l'Inghilterra.</div>
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<br />
Alla fine ho capito di dovermi riposare: persino il corto di ieri (il famigerato Dosso a Dosso) è stato affrontato stancamente. Le gambe vanno messe in freezer sino a sabato sera, a riscaldarle ci penserà la folla...</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-25255277089264075182014-06-05T07:41:00.000-07:002015-04-17T09:20:58.667-07:0030.05.2014 - Corsa delle Cascine @ Villasanta e 31.05.2014 - Milanino sotto le stelle @ Cusano M.<div style="text-align: justify;">
Doppio appuntamento sui 10k per questo fine maggio 2014. Tra Villasanta e Milanino è stata una dura scelta, anche se gli eventi in realtà erano diversi (Mezzago, Concorezzo, Bergamo) visto che la stagione si sta ampliando come offerta e condizioni meteo.</div>
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Nel mio caso ho optato, già come l'anno scorso, per un 1-2 da stendere un elefante, prendendo questo bis come sorta di allenamento ad alta intensità per la Monza - Resegone, in programma per il 21 pv.</div>
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Ora come ora partiamo... ulteriori considerazioni a breve!</div>
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Via con il resoconto...<br />
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<span style="font-size: large;"><b>30.05.2014 - Corsa delle Cascine @ Villasanta</b></span><br />
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Meteo clemente, senza la pioggia preventivata, per questo diecimila in terra brianzola. Da buon munsciasc trapiantato a Biassono non posso esimermi, data l'alta densità di amici, conoscenti e rivali sportivi. Memore dei passati travagli in quel di Monza, mi concentro sul riscaldamento, in compagnia dei Bocia e dei Banditi: le gambe non sono al massimo, in settimana le ripetute sui 2000, 1000 e 500 non hanno dato i frutti sperati, quindi le aspettative sono rivedibili al ribasso. Ciononostante sono qui, ormai in griglia, in compagnia di Lorenzo, Anny, Mongu e il rientrante (per vari motivi) dagli USA Gig. Gli altri Bocia (GG, Chiara, Luca e Brambo) sono davanti, già pronti allo scoppio di pistola.</div>
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<br /></div>
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Bum! Scatto totale del gruppo, che mi costringe ad un primo km in 3'45" (!). Una partenza folle, solo mitigata dal secondo km in 3'54" e dal terzo in 4'06": il tracciato, da ripetersi tre volte, dopo un giro di lancio, esige il suo dazio e io al terzo km perdo di vista la canotta verde di Chiara. Già al 5° km tornano i timori di Monza, quando sento il criceto aggirarsi nella pancia.</div>
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Fortunatamente riesco a contenere il problema, e anche se la sprintosa Daniela Gilardi (3a donna, che chiuderà in 40' e spiccioli) fugge, conduco l'andatura di un piccolo gruppo che include Marcella Giana, 4a donna al traguardo e pretendente per il podio. Fortunatamente reggo sino alla fine ad un ritmo decoroso: 4'12", 4'06", 4'11", 4'13" e 4'06" sino agli ultimi chilometri, dove regolo la concorrenza e l'umidità con due non irresistibili 4'12" e 4'11". </div>
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Chiusura in 41'23" (41'18" RT) per l'87° posto (su 246 partecipanti), non male, date le premesse e lo svolgimento. Parlando di classifiche: 5° posto nel gruppo Bocia: 1° l'inarrivabile GG (21° assoluto in 36'43"), 2° St. Ambros (38'22" per il 40° posto), 3° il Brambo (40° in 38'53") e 4a la Chiara (66a classificata e 2a donna in 39'38"), ma davanti all'oriundo Andrea (184° in 46'58"); Tra i Banditi conquisto la medaglia d'argento, a quasi due minuti da Lorenzo (61° in 39'32"), mentre Mongullo (142° con 43'52") regola per il terzo posto il già menzionato Andrea e Annalisa (193a in 47'26").</div>
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Alla fine c'è tempo per doccia, pasta party e saluti finali... i Banditi si aggiornano a domani per Milanino sotto le Stelle e a lunedì per la Quatar Pass Adree al Lambar.</div>
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<a href="http://www.podismolombardo.it/archivio/2014/risultati_gare_2014/villasanta_30_maggio.pdf" target="_blank"><br /></a></div>
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<a href="http://www.podismolombardo.it/archivio/2014/risultati_gare_2014/villasanta_30_maggio.pdf" target="_blank">Classifica Corsa delle Cascine</a></div>
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<a href="https://www.polarpersonaltrainer.com/shared/exercise.ftl?shareTag=0d9490b297e4da60b88f2e73d040968b" target="_blank">Traccia GPS</a></div>
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<br /></div>
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<span style="font-size: large;">31.05.2014 - Milanino Sotto Le Stelle</span></div>
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<br /></div>
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Archiviata la partita di Villasanta, tesa ma con riscontri discreti, mi avvio verso Milanino. La parte meno nota di Cusano è un piccolo gioiello architettonico, sulle cui peculiarità hanno scritto in molti: un <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Milanino" target="_blank">quartiere giardino</a> che ora mantiene una sua connotazione nell'ambito della conurbazione a Nord di Milano. </div>
<div style="text-align: justify;">
Questa sera si disputa una dieci km ancora più tesa di Villasanta: giro di lancio e poi doppio giro per Milanino: le numerose possibilità di taglio consentono temponi, tuttavia è mia politica evitare i marciapiedi, salvo casi di stretta necessità.</div>
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<br /></div>
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Dei Bocia sono l'unico presente, mentre per i Banditi sono in compagnia del Mongullo, unico altro pazzoide a tentare l'accoppiata con Villasanta: tra i partecipanti noto anche Simone Procacci, giusto per rimanere in tema di frequentazioni corsaiole; numerosi gli assenti, ma in questo ponte con il 2 giugno, sono tante le gare sui 10 km: oltre a Villasanta, stasera ci sono Mezzago e Bergamo, mentre domani Concorezzo. A seguire tapasciate e ecomaratone.</div>
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<br /></div>
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Il mio riscaldamente è tragicomico, non riuscendo ad allungare come voglio: fortunatamente m'impongo di partire in "progressione", ossia accelerare man mano che le gambe si scaldano, superando i malcapitati, giusto per evitare una condotta di gara come quella di ieri.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così è: il Mongullo parte a mille, mentre lo recupero dopo qualche centinaio di metri, mi accorgo che le gambe girano bene e che devo frenarmi per evitare di strafare: passo 262° il primo traguardo (1.30 km) in 4'07" di media, mentre al secondo (5.25 km) porto la media generale a 4'06": m'incarto solo al terzo giro, quando percorro gli ultimi 4.75 km a 4'13"/km, passando sul traguardo in 182a piazza con un discreto 41'42" RT (42'03" TA).<br />
<br />
Non male per questo raddoppio. Nei prossimi giorni ci saranno solo allenamenti finalizzati alla Monza - Resegone.<br />
<br />
<a href="http://www.podismolombardo.it/archivio/2014/risultati_gare_2014/cusano_milanino_31_maggio.pdf" target="_blank">Classifica Milanino Sotto le Stelle</a><br />
<a href="https://www.polarpersonaltrainer.com/shared/exercise.ftl?shareTag=e50d1162f674bfe91e3f9cb2b09ca83e" target="_blank">Traccia GPS</a> </div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-86113566243262887972014-06-01T06:08:00.001-07:002014-06-01T06:23:24.562-07:0017.05.2014 - Monza 10k Chrono<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/IlxBs-NYjqc?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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</div>
<div style="text-align: justify;">
Il
primo appuntamento casalingo dell'anno è sempre denso di significato:
prima della Monza-Resegone (tra poco più di un mese) e della Mezza di
Monza (a metà settembre), il salotto buono della Brianza ospita una serata di corsa, basata su un doppio giro da 5 km con
curve e concorrenti affilati a scandire secondi, posizioni e maledizioni
assortite.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa potrebbe andare
storto, viste la mia indiscussa monzesità, la mia preparazione e la
presenza di Elisa? Banalmente, un buonissimo gelato artigianale da
Pallino mangiato alle 16 e la tensione pre-gara mi hanno mandato in
panico l'intestino, costringendomi ad un'inaspettata sofferenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Meglio procedere con ordine: incontro
e riscaldamento con tantissimi amici e conoscenti e già visito il bagno
mobile; mi schiero in griglia, il GPS non prende e non riesco a non
pensare alla sosta post gara. Ma il giro "da paura", com'è? Partenza in
Piazza Carducci (presso l'ex Motta), passaggio dietro all'Arengario per poi svoltare su Via Carlo Alberto (salita leggera); freccia a destra in Via Francesco Frisi per sbucare su Via D'Azeglio e rigirare in Via Aliprandi, svolta a dx su via Gerardo dei Tintori, fino a Via Vittorio Emanuele, si tiene la sx e si arriva sino a Via de Gradi, dx e dx ancora in Via Talamoni, per poi sbucare tramite via traverse in Area Cambiaghi, dove con un lungo giro a U, c'è anche una postazione mobile di raffreddamento (sicuramente evitabile). Si gira a U sul Lambro tra Spalto Piodo e Spalto Isolino per poi risalire decisamente verso Piazza Duomo: svolta a sx su Via Italia fino in fondo e poi via Manzoni, tutta e oltre, sul tracciato delle vecchie mura, arrivando all'incrocio con Via dei Mille/Via Dante dove ci si rituffa verso il centro lanciandosi in Piazza Carducci: ultime svolte intorno al Liceo Zucchi e poi si transita dall'arrivo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La mia gara è stata da subito travagliata: partenza affollata (un eufemismo) e dopo neanche il 20% (ero al km 1.5) inizio ad avvertire il criceto nel basso ventre: stringo le chiappe e tengo botta, anche se i commenti, fotografici e non, si sono sprecati ("ti ho visto un po' pallido", quello più gentile). Alla fine il risultato, 43'21", è stato da incorniciare (230° su 690), perchè di sti tempi
e condizioni tenere i 4'20"/km è un risultato eroico, alla Dorando Petri. E
ora? Scaricata la tensione, si punta a Villasanta e Cusano Milanino, per
le 10k di venerdì 30 e sabato 31 rispettivamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anche se, tra allergia e caldo incombente, è tutta un'incognita. In attesa della Regina delle incertezze: la Monza Resegone!<br />
<br />
<a href="http://www.diecikappa.it/?page_id=157" target="_blank">Tracciato Ufficiale (no GPS)</a><br />
<a href="http://www.mysdam.net/events/event/results_27527.do" target="_blank">Classifica Monza 10k </a>Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-13395451544210253892014-06-01T05:40:00.003-07:002014-06-01T06:25:46.295-07:0010.05.2014 - Saronno Running Day<div style="text-align: justify;">
Certe gare nascono male e proseguono peggio: bisogna essere saggi e raccogliere ciò che arriva, serbandolo come esperienza conquistata a caro prezzo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/5P9nhVQ5oDA?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La Saronno Running Day normalmente si presta a buoni riscontri: un tracciato veloce q.b. (2 giri da 5 km) che purtroppo rispetto all'edizione 2013 è stato modificato innalzandone il chilometraggio, tanto da non vedere omologato il risultato all'interno di Fidal.it.</div>
<div style="text-align: justify;">
Secondariamente ho caricato sin troppo nei due giorni precedenti: nell'ordine si sono succeduti un'escursione notturna sul Cornizzolo a precedere il Vertical dell'8 maggio (salita e discesa con scarpe da passeggio!), una sessione in palestra e gran finale di sabato mattina con 20 km in bici (dopo mesi di astinenza) ad accompagnare i Banditi Anny e Mongullo.<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
Contro le gambe di legno a poco è valso il mio <i>animus pugnandi</i>: al netto delle deviazioni (500 metri in più alla fine), il crono è stato impietoso, fissando su uno scarso 43'41" la mia condizione fisica. Il mio crono virtuale di 41'39" sarebbe stato comunque poca cosa rispetto alle prestazioni sulla Mezza e almeno superiore di due minuti al potenziale sui 10k, tanto più che la posizione finale (145° su oltre 350 partecipanti) lascia adito a qualche rimpianto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma tant'è, finalmente sono riuscito a conoscere altri podisti di Running Forum (lo StePo su tutti, con i suoi racconti relativi alla MCM) e ho rivisto l'Ale Galbiati (prossimo iscritto di RF) e consorte, con i quali mi sono dato appuntamento al giorno dopo per il Memorial Marco Casati nel Parco.<br />
L'indomani, con gli ultimi 5 km percorsi a 4'30" senza affanni, sono riemersi un po' di rimpianti per la gara di Saronno, anche se l'appuntamento con Monza mi lascia ben sperare.<br />
<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggs2hQYIRZRlg8RfaRhON2OjXov3ZrKzmb2A7HGZgM98TGVK8NdSyHhLNDWPEEcjkcOMheypz812k9Qj_a8NLA9YCVPkKEmDs1EiInwsj9pvo0nditYTsbWW7BkbGrnBxFhN25ltjsaL0d/s1600/Percorso+Running+Day+2014+TaddeoRun.jpg" target="_blank">Tracciato (No GPS)</a><br />
<a href="http://www.runningsaronno.it/corsa/wp-content/uploads/2014/05/classifica_.pdf" target="_blank">Classifica Saronno Running Day</a> </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-81841073174145788942014-05-02T03:50:00.001-07:002014-05-02T09:27:52.177-07:0021.04.2014 - Brianza Double Classic<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="text-align: justify;">Pasquetta bagnata, corsa fortunata? Chissà, intanto è un fradicio 21 aprile che mi vede, di ritorno da Sassari pronto alla lotta nella Brianza che conta, tra Besana e dintorni. Non si accettano nè scommesse nè tapascioni :)</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="text-align: justify;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/IxuThNgl3YA?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La Brianza Double Classic è la Gara di Pasquetta: 18.250 metri da corrersi in coppia, con partenza scaglionata ogni 20". I corridori girano su un percorso ad anello, partendo dal centro sportivo di Besana (loc. Montesiro), transitando tra Correzzana, Lesmo e Gerno, imboccando la salita del Fossati (Canonica Lambro) verso Tregasio e poi svoltando alla ricerca del punto di partenza, su quella maledetta pista d'atletica.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMJmFkWrvZ1F-t1hae-ruTfDzVHTDIihLTLS2jmd-4-iOxI1VX10hQry8Jpho_cF91l15nySK-doM3YduUhG3tX3l9FZYE7ozgqWQ5dqKkp6wIsik_nwFSulYX-cLklaveO0HXPIQFF9rL/s1600/double2014.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMJmFkWrvZ1F-t1hae-ruTfDzVHTDIihLTLS2jmd-4-iOxI1VX10hQry8Jpho_cF91l15nySK-doM3YduUhG3tX3l9FZYE7ozgqWQ5dqKkp6wIsik_nwFSulYX-cLklaveO0HXPIQFF9rL/s1600/double2014.jpg" height="320" width="307" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Visto il successo personale dell'anno scorso (chiusura in 1h21'09" per Galli-Colzani e 80° posto assoluto, nonché primi Bocia), quest'anno ci ritento, in coppia con il compare di società Stefano Cordoni, più noto agli amanti dello ski roll che a quelli podistici. Il socio è reduce da un paio di giorni travagliati causa febbre, io invece torno da 15 giorni trascorsi in Sardegna tra lavoro e corsa (sullo sterrato dell'Ippodromo): le mie gambe ancora dolgono, sia per l'allenamento sia per la necessità di una sosta dall'osteopata.<br />
<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbLBNEd0xDYGKvB76VDSZdjXmoU_MHpDSoKPpInuIFXKVdVRqnxJXC_8Z7djYlYcrJucK_MzpvNRGYGSkZYVAIUIfxe9ZufeODVrs-EfNfpawfwl2WJI9YF3Dl7D4oJNn_xNzH_sG6od86/s1600/doubleclassic2014.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbLBNEd0xDYGKvB76VDSZdjXmoU_MHpDSoKPpInuIFXKVdVRqnxJXC_8Z7djYlYcrJucK_MzpvNRGYGSkZYVAIUIfxe9ZufeODVrs-EfNfpawfwl2WJI9YF3Dl7D4oJNn_xNzH_sG6od86/s1600/doubleclassic2014.jpg" height="231" width="320" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
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<div style="text-align: justify;">
Numero 124 per me: a fronte del precedente 103, significa che i miglioramenti sulla mezza mi hanno arretrato nella griglia di partenza a rovescio. La lista dei partecipanti è notevole (almeno 5 coppie possono darsi battaglia per la vittoria finale, avendo registrato PB ragguardevoli sulla mezza) e non pochi Bocia ci contenderanno il "titolo" nella Double. Faccio in tempo a vedere qualche partenza, tra cui Cecilia e Ale in via di recupero verso le distanze nobili, Claudio e lo sventurato compagno (Federico), Jennifer con la sua nuova livrea (il rosso MMT) poi mi metto in coda sulla pista d'atletica... Pronti, partenza, via!<br />
<br />
Partiamo leggeri sulla salita che conduce a Montesiro, superiamo la coppia precedente per venire poi superati da quella immediatamente successiva (che si assesterà su un 1h17' di tempo finale), arriviamo al cimitero in scioltezza (svolta a 1.6 km in 7'40"), senza particolari problemi. Il meteo è inclemente e partono scrosci improvvisi di pioggia.<br />
Il primo transito problematico (Valle del Pegorino) viene affrontato senza patemi, così arriviamo sparati a Correzzana (4.1 km in 18'25"). Lì il discesone ci fa guadagnare parecchio, con il compare che allunga così tanto da saltare la locale rotonda percorrendola sull'erba (!). A quel punto capisco che lui ne ha molto più di me, già mi sento le gambe poco reattive sulla discesa, con il tibiale sinistro moderatamente dolorante.<br />
<br />
Sfrecciamo per Lesmo (7 km in 30'05"), poi deviamo verso Gerno, dove superiamo un'altra coppia sulla discesa che affianca Villa Gernetto, ormai deserta. Lì il fresco si fa sentire per bene, ma non ho particolari inconvenienti, si rallenta sul pavè (8.8 km in 37'15") per poi svoltare a destra e immettersi sulla provinciale per Triuggio, fianco a fianco con il Lambro bello carico per le ultime piogge. Ingresso a Canonica con amico che ci rifornisce al volo (9.8 km in 41'40") e via sulla salita del Fossati a 4'50"/km di media con Stefano che va via ogni volta che può accelerare, ormai ingarellato verso Tregasio, al culmine del nostro sforzo.<br />
<br />
Al Sacro Cuore (12.2 km in 53'10") ci supera Pietro Colnaghi, che si trascina il suo stanco compagno (Montanari, per la cronaca): mi accorgo, dalle poche parole scambiate, che a fiato sto benissimo, ma le gambe sono alquanto indolenzite. E' segno evidente che qualcosa non va, nonostante sia carente di salite, montagnine e non e sebbene a Sassari mi sentissi abbastanza in forma.<br />
A Tregasio, la svolta a sinistra è affrontata in scioltezza (13.5 km in 59'25") e possiamo iniziare la "culla" che ci porterà ad affrontare la Valle della Brovada con vicino arrivo al Centro Sportivo: inizia la discesa (14.8 km in 1h04'40"), attraversiamo la Brovada per poi iniziare l'infinita salita da Pobiga a Casaglia, che mi spezza definitivamente le gambe.<br />
I nostri occasionali compagni di percorso ci seminano (arriveranno comunque dietro di noi di 50", essendo partiti due minuti prima): a Casaglia passiamo in 1h15'31" (17.1 km) e mi preparo all'ultimo km con l'apparente vantaggio della discesa.<br />
<br />
Intravedo le strutture adiacenti al campo di calcio, ma il percorso, pur in pendenza, è accidentato: pista ciclabile, coppie che rallentano davanti, doppia svolta in mezzo ai parcheggi e poi il ghiaietto prima della pista d'atletica. Quando atterro sul tartan si risveglia in me il 400metrista che fu e sprinto in perfetto stile olimpico (=l'ossigeno stava esaurendosi) chiudendo gli ultimi mille metri in 3'45" per un totale di 1h20'15". 55" in meno rispetto al 2013, 68° posto (in luogo dell'80°) e primi Bocia al traguardo (a 4' minuti la coppia C. Galli/F. Pascale con un discreto 1h24').<br />
<br />
Alla fine, tra i marziani hanno vinto Rizzi e Palamini del Gruppo Alpinistico Vertovese con il fantascientifico tempo di 59'53", lasciando i secondi (Vaccina e Pessina) a un minuto (1h00'52"); il podio è stato poi completato da Ba e Tahary in 1h02'01", mentre Colnaghi e Montanari hanno chiuso in quinta posizione..<br />
Proprio il Rosso (Pessina), parlando del Tommy (Vaccina), ha detto: "io arrancavo, ma lui sembrava in visita pastorale, salutando a destra e a sinistra, poi ogni tanto si voltava e mi chiedeva come stessi". E se lo dice uno che in mezza fa 1h10', ne ho da correre ancora :)<br />
<br />
<a href="https://www.polarpersonaltrainer.com/shared/exercise.ftl?shareTag=0f6ce18c235078f6b46c837aab2f133d" target="_blank">Percorso con traccia GPS</a><br />
<br />
<a href="http://download.mysdam.it/allegato3.php?h=a49d8964776d209893237e5c1ff013d87ce9c463defd4615b0bebbf5b430db05221affccac5cc230cf907b69a479e0f15bd08a6106ecb57a4dbbe098c0f5d7ded1ff377260ce7253ff88a2351b41af1150a1aa798d89cedf7269b6f8cae485b1172369ac8fc061ed04a0f62f6f6347b1" target="_blank">Classifica Generale (PDF)</a><br />
<br />
<b>Aggiornamento</b>: Il giorno dopo sono passato dall'osteopata, il quale non solo mi ha <strike>steso</strike> rimesso in piedi, ma mi ha anche fatto notare lo stato di carico delle mie gambe e si è meravigliato non poco del crono finale. Ciò premesso, ho poi trascorso una piacevole settimana in compagnia della classica influenza primaverile (o era solo allergia?): che dire? Ho saltato le gare/tapasciate del weekend (concedendomi solo una gitarella sabato su Bolettone+Palanzone) con rientro per il 10 p.v. a Saronno. Restate sintonizzati!<br />
<br /></div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-25289713385759203592014-04-17T02:25:00.002-07:002014-04-18T02:16:50.894-07:00Fattore K: Il margine di miglioramento (1.1)<div style="text-align: justify;">
Solitamente uno dei concetti più in voga nel mondo del podismo è il "margine di miglioramento": quante volte mi sono sentito dire che potevo e dovevo migliorare, magari da perfetti sconosciuti, in quella grande scuola di atletica che è il Parco di Monza? Troppe. Purtroppo troppo spesso ho lasciato cadere questi suggerimenti, mentre solo qualche rara volta ho raccolto le briciole di saggezza, andando a rimpolpare la mia "podistitudine".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per capire cos'è il margine di miglioramento, bisogna innanzitutto contornare la questione, definendo alcuni concetti di base. Nella mia concezione da scienziato dilettante (beati gli anni del Liceo, con tre esami di matematica e uno di chimica - esami di riparazione), visualizzo il concetto in un grafico cartesiano, mettendo nelle ascisse (asse X) l'età e nelle ordinate (asse Y) il crono inverso (ove, al salire del valore, il tempo cronometrico in realtà scende) esattamente come qui sotto:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJrIDjg2_3aBKY0zFSeR7ZvpunzI7yMIjh39873Q0dv7vuyv4274qVbU3OdDJNXRnEzPHgBFmOlXDzRpXaiqvrnWUhTEiw4-S-SBvhrhV6i7CxsJggjjHah2oi3VESP4c-7IogpuP4hLZp/s1600/margine_01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJrIDjg2_3aBKY0zFSeR7ZvpunzI7yMIjh39873Q0dv7vuyv4274qVbU3OdDJNXRnEzPHgBFmOlXDzRpXaiqvrnWUhTEiw4-S-SBvhrhV6i7CxsJggjjHah2oi3VESP4c-7IogpuP4hLZp/s1600/margine_01.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
A questo punto disegniamo due curve: la prima è il nostro potenziale, ossia il tetto massimo teorico delle nostre prestazioni, destinato ad essere sfiorato, ma mai toccato; la seconda è la nostra prestazione effettiva, che descrive i nostri rilievi cronometrici reali: si noti che le due curve salgono da un minimo, arrivano ad un picco (orientativamente al meglio delle capacità psico-fisiche - virtuali e reali - dell'atleta) e scendono con l'età:<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXwi9lT1dWxbakXTKC-pTRQblW6Ml3gi3grseHiXZ1f0-R8462HbC6bYovDis5ekqPaw2Kd-phkyL-ikA1EnT6D8XnvmMs5TwzNagD9oeeIllvkPzipXvYbUAJSpIi7m9ECBSiiuyXywMc/s1600/margine_02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXwi9lT1dWxbakXTKC-pTRQblW6Ml3gi3grseHiXZ1f0-R8462HbC6bYovDis5ekqPaw2Kd-phkyL-ikA1EnT6D8XnvmMs5TwzNagD9oeeIllvkPzipXvYbUAJSpIi7m9ECBSiiuyXywMc/s1600/margine_02.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
La differenza tra Potenziale ed Effettivo è il tanto sospirato Margine (di miglioramento): la prestazione sportiva degrada naturalmente dopo una certa età, sebbene in maniera diversa a seconda della professionalità o meno dell'atleta. Sembrerà paradossale, ma il decadimento prestazionale è più marcato proprio nel professionista che nel dilettante, per una serie di ragioni, di seguito celermente descritte.<br />
<br />
Nel primo caso le due curve (P e E) sono quasi aderenti, in quanto l'atleta viene seguito e monitorato costantemente da uno staff variegato: allenatore, nutrizionista, psicologo, fisioterapista, medico, con la collaborazione intensiva della casa produttrice di scarpe.<br />
Il margine di miglioramento rimane sempre minimo (deve esserlo, altrimenti l'atleta sarebbe un'eterna promessa) rispetto alla prestazione effettiva: l'unico palliativo è "distendere la curva", quanto più possibile, ossia tenere alta la curva potenziale (e consequenzialmente quella prestazionale). In tal senso, si veda il caso di Danilo Goffi, che a 43 anni suonati, ha finito la Maratona di Milano in 2h17'. Per considerazioni più approfondite, rimando al blog di Orlando Pizzolato, e più precisamente al post "<a href="http://www.orlandopizzolato.com/it/1206/Quel_che_ho_perso__13-03-2013.html" target="_blank">Quel Che Ho Perso</a>".</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel secondo caso (l'atleta dilettante), il punto di vista muta: a fronte di un potenziale naturalmente digradante dopo il picco d'età (anche se è sempre possibile "distendere la curva", con qualche difficoltà in più rispetto ai professionisti), i miglioramenti possono aumentare e il margine rimane sempre alto. Nel mio caso, ho iniziato a correre agonisticamente nel 2011 (a 35 anni), completando la mia prima Mezza Maratona (Alpin Cup) in 1h41'10": nel 2014 (Mezza Maratona di Treviglio) ho corso a ridosso dei 90' (1h30'18"), limando in poco più di 30 mesi 11'.<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
Da queste considerazioni discende un quesito solo apparentemente ingenuo: da cosa dipende questo miglioramento? Solo dalla corsa intesa come allenamento fisico? Evidentemente no, visto che ho iniziato a correre quotidianamente nell'ormai lontano 2003, dopo oltre un decennio di calcio e un altro di basket e altri sport. Indubbiamente il fatto di avere praticato sport impostati anche sulla corsa mi ha agevolato da un lato, ma dall'altro mi ha affossato: gli sport sopra menzionati sono "di contrasto" e si sviluppano anche su altre abilità (la tecnica su tutte), pertanto non sempre la corsa viene curata come dovrebbe; In particolare lo stile è tutt'altro che efficiente, dovendo in primis l'atleta preoccuparsi di difendersi dagli avversari; secondariamente, i numerosi contrasti di gioco comportano svariati infortuni con strascichi alquanto fastidiosi.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A riprova di ciò, le mie prestazioni sono migliorate proprio quando ho iniziato a curare molto di più il mio stile di corsa (grazie all'involontario aiuto di <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/04/14042013-mezza-di-seregno.html" target="_blank">Mario Ruggiu</a>), seguendo un percorso "riabilitativo" personalizzato da osteopata e fisioterapista, studiando posturologia e propriocezione, svolgendo esercizi particolari (la famigerata "tavoletta" e il salto della corda). Così facendo il maledetto margine si è assottigliato, grazie all'incremento della curva prestazionale. Più o meno così:<br /><br />
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSBWk33VoHrEBelBsCSdDVZcccFY5N-Ia5Spj2p78YP4-QTLTvuztrjlDvtLw-dmbrprzAapqxQO41KGcFbrmt4Lsail7yH8vOmijcXihSY_pBXduZsW9lHyaH02n2TefBSc-YB5Mj6SGc/s1600/margine_03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSBWk33VoHrEBelBsCSdDVZcccFY5N-Ia5Spj2p78YP4-QTLTvuztrjlDvtLw-dmbrprzAapqxQO41KGcFbrmt4Lsail7yH8vOmijcXihSY_pBXduZsW9lHyaH02n2TefBSc-YB5Mj6SGc/s1600/margine_03.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
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<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ulteriori miglioramenti sono possibili, magari tagliando sport di contrasto, differenziando la tipologia di allenamenti, svolgendo esercizi di allungamento alla mattina e alla sera, migliorando la qualità del cibo. Insomma, per quanta strada si è percorsa, ce ne sarà sempre altrettanta da correre e in tal senso mi è maestro il sempre verde Angelo Ripamonti (classe 1942) :)</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-53765964688889736462014-04-07T03:31:00.001-07:002014-04-07T04:47:36.163-07:0030.03.2014 - Mezza Maratona di Seregno<div style="text-align: justify;">
Seregno, 30.03.2014: 21 km in 1h31'03", 142° su oltre 600 partecipanti.
Parto dalla fine per descrivere questa gara un po' particolare, che
raggruppa in sè ben 3 eventi: la già citata Mezza Maratona, la 60 km e
la prestigiosa 100 km, valevole come Campionato Italiano, oltre alla Straseregno (non competitiva) sulla doppia distanza di 6 e 12 km. Una giornata di sport in festa che vede oltre 2000 persone per le strade brianzole.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per si tratta della seconda partecipazione per le strade di Seregno, ma, a
differenza dell'<a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/04/14042013-mezza-di-seregno.html" target="_blank">anno scorso</a>, quando vi fu un'improvvisa (e improvvida)
giornata d'estate, la temperatura è decisamente più mite. Per lo meno, non siamo nel
mezzo di una stagione monsonica (Primavera 2013) e qualche giornata di
sole è pure transitata da queste parti, abituandoci a poco a poco ai 18°-19° C.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Venendo al dato statistico vero e proprio, rispetto
all'1h33'03" del 2013 c'è soddisfazione per i 2
minuti in meno: tuttavia l'1h30'18" di <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2014/02/23022014-maratonina-di-treviglio.html" target="_blank">Treviglio</a> fa trasparire un
po' di perplessità, visti i 45" in più. Certo potrebbe aver contribuito la fase iniziale del
percorso nel centro di Seregno, tanto arzigogolato quanto scenografico: i gruppi ancora numerosi e i cambi direzione potrebbero aver reso difficile tenere il ritmo dettato dal pacer d'eccezione
Pier, in allenamento per la prossima Milano City Marathon e bisognoso di
contenersi al 4'20"/km (alla fine il ritmo sarà di 4'19"!).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La fredda cronaca, al di là di quanto detta il cronometro, è diversa: Condizioni personali non perfette (ma quando mai lo sono, mi verrebbe da dire) mi suggeriscono di tenere un ritmo abbordabile, nonostante ci sia la tentazione ritoccare il PB sotto i 90':
la preparazione settimanale è stata contenuta, con regime alimentare
controllato dalla cuoca-manager Elisa e uscite centellinate per evitare
carichi estenuanti. Pier, come già detto, si offre di fare da pacer: le
condizioni per abbattere il muro ci sono tutte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ieri
sono venuto a ritirare il pettorale e il pacco gara: è stata
un'occasione per ritrovare svariati compagni di corsa, tra cui i Banditi
(Annalisa e Lorenzo) e i Bocia (Stefano e GG). Sensazioni pregara a
buoni livelli (la miracolosa adrenalina), vedremo cosa dirà il crono. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il programma è partire tranquillo, chiudere in crescendo e dimenticando
precedenti debacle. Dall'affollato inizio il Caronte Pier mi guida, dove
il serpentone passa per la Porada: a differenza dell'anno scorso non si
nota la differenza di temperatura all'ingresso nella cittadina. Non ho
alcuna difficoltà a reggere il ritmo e soprattutto sono quasi stupito
dal tracciato, che mi pare quasi nuovo: l'anno scorso dovevo essere
veramente in bambola.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi
invece continuiamo ad un ritmo molto buono e via via risucchiamo molti
podisti dinanzi a noi: i seregnesi (o seregnaschi) sembrano paciosi e
assorti nella domenica mattina, salvo qualche eccezione. Ci sono persino
svariati fan ai lati della strada, oltre alle famigliole assiepate in
centro a godersi scampoli di sole.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel
nostro giro per Seregno arriviamo al cimitero e poi entriamo in
Valassina: reggo bene il saliscendi sulla impercettibile quanto
inesorabile salita che accompagna, come pista ciclabile, la SS36. Bella
continuazione, incrocio anche Claudio Galli in bici (che mi incita a
suo modo :) ) e i "ragazzi del 10° km" (Angelo Ripamonti e la sua banda) che provvedono al ristoro. Tempo
di incrociare pure il Bocia Moioli e svolto al "giro di boa" (siamo in
realtà quasi al 13° km), che sancisce la nostra uscita dalla Valassina
verso la campagna tra Verano e Giussano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A
questo punto riesco a vedere la canotta del collega Bocia Stefano
Cordoni (prossima vittima sacrificale della Double Classic) e grazie
alla spinta costante del Pier (che non perde occasione per fare due
chiacchiere con compagni di sventura e per chiedere
indicazioni ai volontari) lo supero nel breve volgere di un chilometro:
il già campione del mondo di Ski Roll mi informa che è "partito a
3'55"/km" e che ha "chiuso in 40' i primi 10 km", salvo poi mollare dopo
il 12° km. Successivamente il malcapitato chiuderà in 1h32'.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io
e Pier teniamo botta, salvo al 15° km quando sembro averne un pelo di
più, ma poi mi accodo per tenere tutto negli ultimissimi km. Rientriamo nella Porada, sembro perdere qualche metro ma alla fine riesco a concludere in accelerazione, schiantando gli ultimi due concorrenti. Stanchezza... ma poi tutto svanisce quando mi salutano gli amici al traguardo, tra cui la Mandress Family, VJ Mallia e l'Ombry Riboldi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel frattempo mi informo sulle classifiche che contano: medaglia d'argento sia nei Bocia (1° l'inarrivabile GG, 3° Stefano, poi altri tre Bocia alla loro prima mezza!) sia nei Banditi dal Sushibar (1° Lorenzo a 20", 3° Mongu e 4a Annalisa). Tra le varie conoscenze in ordine sparso: Fabietto chiude in 1h38' alla prima Mezza (dopo avermi seguito per 12 km), Ivan dell'Avis Seregno (provato dalla Maratona di Roma) giunge in 1h36', mentre il maratoneta Max Teruzzi finisce in 1h34' ("<i>ma no, vado piano, c'è la MCM settimana prossima</i>"). Menzione d'onore per il "dentista volante" Schiavolin, che si accontenta di un onesto 1h33', dopo aver macinato altri 10 km in vista di Milano. Personalmente porto a casa il secondo 1h31' dell'anno, con la consapevolezza di avere due tentativi (per scendere sotto i 90') prima dell'estate. Per tutto il resto ci sono i 10k, con il muro dei 40' da abbattere. Ora mi attendono i fisioterapisti dentro il PalaPorada.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://www.polarpersonaltrainer.com/shared/exercise.ftl?shareTag=a218c135c72104dccbdbb009d4dd66c2" target="_blank">Tracciato GPS</a><br />
<a href="http://www.mysdam.it/events/event/results_27491.do" target="_blank">Classifica</a> </div>
<br />Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-80038936963251848892014-03-20T07:38:00.000-07:002014-06-18T07:40:10.001-07:00Un tuffo nel passato: La Camineda 2013<div style="text-align: justify;">
Ci voleva una corsetta nella frizzante sera brianzola: il percorso dei Bocia, allungato di qualche chilometro per Robbiano, mi consente di prepararmi al meglio per l'incombente Mezza Maratona di Seregno, che l'anno scorso mi disse bene, a fronte pure di una giornata estiva che mi troncò le gambe.</div>
<div style="text-align: justify;">
Non è il primo impegno della stagione 2014, quindi si può forzare, considerato pure il percorso pianeggiante: mentre corro, rivedo qualche episodio della mia annata podistica, non potendo non ripensare alla Camineda di metà agosto, nella splendida cornice della Val di Giust.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Campodolcino, splendido comune dell'alta Val di Giust, ospita la Camineda, gara organizzata in memoria del meritorio Augusto Francoli, oriundo proprio di qui: sono 5 km abbastanza tesi su un circuito ad anello che si sviluppa lungo gli argini del torrente Liro.<br />
Per me è un evento importante, sin dalla sua scoperta nel 2011: oggi come allora, si svolge in contemporanea al Gemellaggio con gli Oriundi Americani, anche se la maggior parte di loro arriverà domani.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Il tracciato è semplice e tendenzialmente pianeggiante (ossia con dislivelli accettabili per chi, come me, viene dalla Pianura): partenza dal Centro Sportivo in direzione Sud (sponda orografica sinistra ergo verso Est), inserimento sull'argine del Liro, passaggio sul Ponte di Portarezza, a sfiorare il Nord del Lago di Prestone. Sulla sponda destra parte il Sentiero dei Lamponi (il tratto più lungo e faticoso della gara), che su terreno ora accidentato ora ghiaioso porta i concorrenti all'Acquamerla: altro ponte sul Liro e svolta a destra su tappeto erboso, poi giretto in paese su asfalto, due curve, allungo finale verso il traguardo, posto in mezzo al prospiciente campo di calcio, con un aggravio di tempo valutabile in 30"-40" rispetto alle precedenti edizioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Esplicate queste doverose premesse, mi muovo di buon ora da Fraciscio (ove mi trovo nel mio buen retiro estivo) e raggiungo presso Campo gli altri Bocia, effettivi (Claudio, Chiara e Davide, il Pres Maurizio) e onorari (Mamma Chiara, Tommaso e Aurora, il Lele Levi). Il traffico podistico sembra aumentato, probabilmente la pubblicità su podismolombardo.it ha elevato la quantità e la qualità dei partecipanti, nonostante la quasi concomitanza con la Maratona delle Alpi nella vicina San Bernardo. Gradita novità di quest'anno è lo sdoppiamento della gara per evitare i puntuali quanto improvvidi ingorghi: evento A con adulti e over 14 anni ed evento B con under 14 (bambini e ragazzi).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Memore delle passate edizioni, corse a sensazione, quest'anno vorrei tenermi un po' di più per sprintare nel finale. Breve riscaldamento con gli altri colleghi, tutti sulla linea di partenza... pronti, via! L'emozione lascia presto spazio al fiatone, quando il gruppo di testa parte e, complice la discesa, il ritmo dei primi sembra (ripeto: sembra) accettabile, con me e pochi altri a ridosso: nella ventina di atleti di testa riconosco Chiara e Davide, Claudio e gli altri devono essere subito dietro di me. Arrivati al Ponte di Portarezza, gli atleti di punta danno uno scossone e inizia la loro gara: io supero Chiara, ma le mie gambe si appesantiscono, e la mia lucidità ne risente; subito dopo mi sorpassano Claudio e il Lele (ribattezzato nell'occasione "Gambe Corte"). Faccio appena in tempo ad adeguarmi al loro passo, poi mi trovo steso, complice una storta alla martoriata caviglia sinistra. Chiara mi evita con grazia felina (anni di ginnastica artistica!), chiedendomi se mi sono fatto male: le rispondo (con le lacrime agli occhi) che soffrirò dopo e riprendo. Tuttavia la rovinosa caduta compie una sorta di miracolo: la scarica di adrenalina riesce a risvegliarmi, proiettandomi nella scia dei due fuggitivi sul tratto di ghiaia. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
All'Acquamerla, come da consuetudine, mi superano Pacio e Bicio: a quest'ultimo riesco a far notare il ritardo, ma presto mi sfugge, mentre riesco a sganciarmi dal primo; poco dopo rinnovo l'attacco al Lele e Claudio, e al ritorno sull'asfalto, mi sento molto bene, preparandomi all'ultimo sprint. Purtroppo la sorpresa finale scompagina un po' i piani: l'arrivo nel nuovo campo e soprattutto l'ingresso non ben segnalato, fa incartare i miei due compagni di gara. Evito Claudio, tento di superare pure Lele, ma nelle curve sul morbido sintetico la caviglia duole e devo lasciarlo andare per un solo secondo. 20'17" a 2'54" dai primi (Giovanni Arduini e Jason Statham Vavassori).<br />
<br />
Nonostante le disavventure odierne, ho confermato la tendenza positiva (20'57" nel 2011, 20'15" nel 2012 e 20'17" oggi sul tracciato XL). Vedremo prossimamente, da oggi solo tanti km su e giù per la Valle :)</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-14044339787076389722014-03-10T06:28:00.003-07:002014-03-10T06:34:23.969-07:0009.03.2014 - Maratonina di Colico<div style="text-align: justify;">
Se a metà del pomeriggio crollo sul divano e la mia gatta si addormenta senza svegliarmi, significa una sola cosa: sono esausto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/ghb6eDopW8I?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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Parto da questa doverosa premessa per raccontare l'ennesimo scempio made in Spartacus: come rovinare una Mezza Maratona collocata in un contesto stupendo, a cavallo degli ultimi km dell'Adda prima del Lario. In particolare, come si fa a "sbagliare" il kilometraggio (+300 metri alla fine), aggiungendo un anello conclusivo sul molo del porticciolo di Colico, poco prima dell'arrivo? Misteri di una gara che costa 25 €. Ma come dice l'amico di <a href="http://runningforum.it/">runningforum.it</a> Marcello S. "finchè c'è gente che ci va, ne combineranno di ogni".</div>
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Bando alle ciance, meglio descrivere la gara e il suo svolgimento: gambe dure da Parabiago (10 km in 42'33"), a sua volta indurite dal PB di Treviglio della settimana prima (1h30'18"). In poche parole, due settimane di passione, senza neanche un po' di fisio-osteopatia a ritemprare le stanche membra. E, come puntuale regalo, arriva pure il torcicollo di sabato mattina, mentre la mia dolce metà è a San Candido.</div>
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Con questo preambolo, mi dirigo a Colico, magnifico Nord del Lago di Como, dove trovo qualche amico di pianura (i ragazzi dell'Avis di Seregno) e di montagna (i compagni di Sindelfingeneide Dusci, Pulliero e Marveggio - Sondrio Marathon Club 2002).</div>
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Riscaldamento blando, le sensazioni non sono positive, ma in un simile ambiente non ci si può risparmiare, per lo meno non prima del 18° km, quando usualmente mi chiedo chi me l'abbia fatto fare. D'altronde, se per due anni consecutivi Colico mi ha regalato il PB (1h36'10" nel 2012 e 1h35'02" nel 2013), qualcosa vorrà dire, no? Meglio non conoscere la risposta :)</div>
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Partenza sprint, giro breve per Colico Piano e poi via sul Lungo Adda, alla volta di Delebio: parto bene, con i primi km che filano via lisci; mi aggrego via via a vari compagni di corsa, trovando il mio ritmo in 4'15-4'20"/km, con un compare dotato di maglietta blu. Giungiamo ai 10k in (42'42"), poi dopo il terzo rifornimento il socio decide di andare in autonomia a prendere (e superare) pure il gruppo davanti (-30"). Nel frattempo le mie gambe iniziano a dolere e al 15°km (1h04'58") si spegne la luce. Mi trascino a 4'30"-4'35"/km giungendo così alla fine in 1h34'44" RT (80° su 211 partenti, 13° su 33 SM35), non prima di avere fatto il giro del molo come da delirio (tagliare avrebbe fatto risparmiare un bel 40") e scoprendo alla fine pure un avanzo di 300 metri. Insomma disorganizzazione da Spartacus... perfettamente riuscita.<br />
<br />
Il mio prossimo obiettivo sarà la Mezza di Seregno, tra tre settimane. Restate sintonizzati!</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-65483461978767057012014-02-25T15:04:00.000-08:002014-02-25T15:05:46.911-08:0023.02.2014 - Maratonina di Treviglio<div>
Dialoghi sulla Bociamobile prima della gara</div>
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<i>Io: "Oggi dobbiamo bloccare la Chiara, altrimenti rischiamo di rimanere invischiati nelle premiazioni" Chiara: "Ma no, Kolza, ieri ho fatto la campestre, non mi sentivo bene, le gambe non giravano" Davide: "3 km a 3'48"/km"</i></div>
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<i><br /></i></div>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/CFb2zmTUDd4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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Febbraio, le mie gambe sono ancora in fase di risveglio. Treviglio arriva dopo un buon inizio d'anno, dopo le mezze di <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2014/01/05012014-mezza-di-annone-brianza.html" target="_blank">Annone</a> (1h33'24" con salite finali) e di Lecco (1h31'54"): se penso a 12 mesi fa, quando bucavo il muro dell' 1h36' a Vittuone, mi sembra di essere salito di categoria. </div>
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Oggi il tracciato mi sarà amico, nonostante la mia scarsa forma: la campagna bergamasca è tendenzialmente piatta, pertanto i PB fioccheranno. Nel 2007 un tale <a href="http://www.fidal.it/atleta/Giuliano-Battocletti/h6iRk5Okb2Q%3D" target="_blank">Giuliano Battocletti</a> qui strappò un 1h02' da far rizzare i capelli, e molti atleti lo hanno seguito con tempi più o meno umani.</div>
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Personalmente la settimana è stata atleticamente impegnativa: martedì il giro Dosso - Dosso (6.130 metri a cavallo tra Verano e Giussano) è stato da brivido, con il crono di 25'02" a guadagnarmi la medaglia di bronzo nel gruppo (a poco più di un minuto dai primi). Anche se successivamente sono riuscito a stendere un attimo le gambe, me le sento un po' legnose. Eppure sono fiducioso, visto che in questi frangenti il mio corpo vuole dare risposte a domande inespresse, come già ad Annone e poi, in chiave minore a Lecco. </div>
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Riscaldamento tranquillo, con il freddoloso Luca: nonostante la magliettina da skyrunner sento poco freddo e la temperatura è in ascesa, preannunciata da un sole già carico di prima mattina. I Bocia in griglia sono 5: oltre a me, Davide, Luca e Chiara si è aggiunto il prode Ironman Mirco Villa, titolare di qualche buona prestazione in passato: questa prova sarà per lui un buon banco di prova. </div>
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<br /></div>
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Pronti... Via! La partenza è veloce ma poco affannosa, con i viali larghi che accolgono bene noi corridori: si nota poco l'assenza di griglie a suddividere i 750 e più partecipanti. Piano piano acquisisco il mio ritmo, galleggiando sotto i 4'15"/km, previsti per scendere sotto il muro dei 90': i primi 10 km scorrono abbastanza facili (42'27") grazie anche al traino dell'Anna Picozzi, che si sta preparando alla maratona (da chiudere in poco più di 3h). Successivamente riesco ad andare via in progressione, tirandomi dietro il Ciocca, esperto runner locale che si rivelerà molto utile nei chilometri finali.</div>
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Il panorama è tipicamente agreste, così come alcuni odori molto particolari: non potrebbe essere altrimenti, dati i luoghi che attraversiamo come un unico serpentone colorato. Badalasco, Fara Gera d'Adda, Castel Cerreto, Pontirolo delineano la nostra rotta in questo tiepido mattino invernale: veniamo accompagnati non solo dai (pochi) tifosi, ma anche da qualche automezzo e financo da un trattore. Mentre continuo la mia progressione (15° km tagliato in 1h04'05"), cerco Chiara, che di solito veleggia sui miei tempi; inizio a preoccuparmi moderatamente, visto che i miei crono di riferimento sono più alti di 2"/km rispetto al mio ritmo attuale, ma finché posso, continuo a spingere: quando ho bisogno di rifiatare, il Ciocca mi dà il cambio lasciandomi in scia.</div>
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Gli ultimi 3 km sono veramente probanti, data la mia preparazione in via di maturazione: il mio compagno di percorso regge bene l'urto, anche se si attarda nella salita dall'ultimo sottopasso, consentendomi un effimero vantaggio di qualche passo. Gli ultimi metri scivolano via in progressione, raccolgo le ultime forze e vado a chiudere in 1h30'18" RT, limando 42" al vecchio PB di Cremona. Subito incrocio Davide e Luca, chiedendo loro notizie di Chiara: scopro così di essere giunto addirittura quinto - maglia nera della spedizione Bocia :) anche se sul tabellino d'arrivo sono 265° su 762. Inarrivabili i primi due veranesi (rispettivamente 1h22'48" e 1h23'33" i loro crono RT, con piazzamenti a cavallo della 100a piazza), Chiara, Mirco ed io siamo giunti nello spazio di un solo minuto.</div>
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E alla fine dobbiamo aspettare Chiara... 5a di categoria!</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-65602800424227399792014-02-06T09:51:00.000-08:002014-03-06T09:54:41.736-08:0002.02.2014 - Mezza di Lecco<div style="text-align: justify;">
Parliamoci chiaro: se Lecco (così come Annone Brianza e Colico) presenta, a fronte di un bel percorso, un'organizzazione ai limiti della decenza, la responsabilità è di una persona con nome e cognome. Qui ne tacerò il nome per pudore (anche perchè è "noto agli uffici"), ma bisogna capire se lucrare sull'agonismo debba sempre comportare una dotazione (pacco gara, servizi pre e post corsa) deludente (eufemismo) in cambio di 25 €...</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/og1HAkjOuL0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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<br />
<div style="text-align: justify;">
E alla fine arrivò l'appuntamento con un'altra Mezza. Dopo Annone, si
torna su un lago, anzi sul Lago, ossia il Lario, brodo primordiale per
qualsiasi brianzolo che si rispetti, così eccomi qui. Meteo inclemente sulla carta, anzi sul web, ma Madre Natura (che pensa sempre a noi, per citare i Puffi) ci regala un miracolo di equilibrismo. Nuvole plumbee sul lago, ma niente pioggia: d'altronde Lecco è l'imbuto ideale per ogni perturbazione. La temperatura è discreta (7°-8° C), presenzia qualche corridore d'eccellenza (il solito Colnaghi, Armuzzi e Golinelli) e incredibilmente il Tivano non soffia sulla la Windy City dei poveri.</div>
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Il percorso, già calcato negli ultimi due anni, è stato modificato sostanzialmente: due le tornate da effettuare, con contestuale ricollocazione verso Nord di parte del giro. Intelligentemente i km precedentementi percorsi in zona industriale (Icam - Pompieri - Bione) sono stati traslati verso l'Orsa Maggiore, sfruttando appieno il Lungolario: meno vento e panorama decisamente migliore.<br />
Nonostante questa modifica e la logistica finalmente raggruppata in un un'unica zona (l'Oratorio di San Nicolò), la vox populi critica pesantemente l'organizzatore, chiedendo costi più accessibili e un'offerta (pacco gara e servizi) migliore.</div>
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Io mi estraneo dalle solite <strike>rivendicazioni sindacali</strike> discussioni, preferisco scaldarmi con la Ceci e un altro amico del Triathlon Team Brianza: si parte verso Nord, giro di boa all'Orsa Maggiore, poi si percorre il lungolago sino ai Canottieri, svolta a sinistra con imbucata in Corso Martiri della Liberazione, altro giro di boa in vista di Icam e Vigili del Fuoco, ritorno verso il centro. Due volte. Pronti, partenza... Via!</div>
<br />
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Obiettivo non dichiarato è scendere sotto il limite psicologico e fisico dei 90', anche se conosco la mia naturale pigrizia e le ruggini di preparazione. A fronte delle mie ultime fatiche, agonistiche e tapascistiche, decido comunque di attaccare: i primi 4 chilometri scivolano facili e inizio a mettere a fuoco l'Ombry Riboldi, che funge da punto di riferimento, come ad Annone.</div>
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Nel mentre (e siamo già al 3° km) supero la sempre giovane Paola Clini, e attacco la linea mediana con il rientro sul Lungolario prospiciente Piazza Cermenati. Le gambe girano e riesco pure ad accodarmi ad un dinamico duo dell'AVIS Oggiono.</div>
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Giro di Boa Sud e inizio ad avvertire una leggera brezza: sono le 10.40, normalmente a quest'ora dovrebbe iniziare la Breva (da Sud), ma sento freddo da Nord (Tivano). Anni di soggiorni tra Mandello e Lierna mi hanno insegnato qualcosina sulla circolazione dei venti e così inizio a cercare la scia di qualche collega, giusto per smorzare l'impatto. L'anno scorso fu una gara di kite surf senza vela (il vincitore ci mise 3 minuti e rotti in più rispetto all'anno prima, quando c'erano -6°C!), quest'anno vengo frenato nonostante sotto le falde del San Martino (sulla vecchia SS36) ci sia una relativa calma.</div>
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Tempo di girare per la 2a volta la Boa Nord e le gambe iniziano a pagare pegno: sarà il freddo o piuttosto la stagione, ancora agli inizi, ma inesorabilmente perdo secondi sulla mia tabella, Tengo duro, tanto che un neorunner mi si accoda e riesco a vederlo, munito di k-way (!) quando poi passa al mio fianco. Riusciamo a spingere su Viale Martiri della Libertà, controvento vado ancora bene e poi si apre il traguardo, con mia imperiosa accelerata (=l'altro non ne aveva più). 1h31'54" in Real Time,<br />
<br />
Mi siedo ad aspettare la Ceci e qualche altro amico, scambio impressioni con l'Ombry davanti ad un tè fumante. Pure oggi è andata, verrà un momento in cui tutti questi km torneranno utili :)</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-40926091721365740262014-01-17T14:31:00.004-08:002014-11-12T01:21:36.950-08:0005.01.2014 - Mezza di Annone Brianza<div style="text-align: justify;">
<i>Un anno molto intenso, chiuso agonisticamente a ottobre (10 km del GS Montestella), meritava forse i fuochi d'artificio con un nuovo personale, e invece la stanchezza (con un po' di pigrizia) ha prevalso.</i></div>
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<i>Mi sono dilettato solo con tapasciate e una mezza da pacemaker, così avevo bisogno di una mezza, dopo le 8 serie dell'anno scorso, per confrontarmi nuovamente con me stesso.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/8I8mWG6HlmU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
Così è arrivata, puntuale come una sveglia alle 4.30, la Mezza di Annone: ottima per scacciare i fantasmi interiori e dare nuova linfa all'anno agonistico, è una gara non facile, organizzata in maniera molto discussa da Renzo "Spartaco" Straniero. All'inizio il percorso era composto da due giri nel paese, su e giù a spezzare gambe e fiato (e anche la mia schiena), poi l'anno scorso il tracciato è diventato più lineare, tra Molteno e Annone, con sorpresa finale, stemperata dal meteo primaverile.</div>
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Quest'anno l'organizzazione si mette d'impegno e sforna un percorso leggermente diverso, egualmente nervoso: il meteo, viceversa, offre poco appoggio, con temperatura di 5°C e acqua a catinelle.</div>
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Dopo il cambio d'abito nel capiente palazzetto (certo, il deposito borse potrebbe essere custodito), mi riscaldo con altri atleti e non solo: ci sono lo Sciamano (alias Moreno), il Killian della Valsassina (Andrea), l'infaticabile Ombry e pure qualche vicino (ma non troppo) di casa.</div>
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Ci dirigiamo alla linea di partenza, scostata di qualche centinaio di metri dall'arrivo (e dallo speaker): i panettoni pesano ancora e l'idea della sorpresa finale mi frenano un attimo. Fortunatamente le chiacchiere con i compagni di sventura alleviano la tensione.</div>
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Partenza spostata, giusto per chiudere in 21.097 precisi e non in disavanzo (come l'anno scorso): sparo improvviso che coglie impreparati gli astanti. La pioggia e il freddo ci hanno anestetizzato, siamo un tutt'uno con l'ambiente.</div>
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Avvio veloce, ma non troppo, in giro per Annone: su e giù, poi si passa sulla stradina che conduce a Molteno, costeggiando il campo da golf e la Casupola. Mi sento bene e spingo, arrivando bene a all'altro paese: il giro inaugurato l'anno scorso è stato diversificato, ma l'ondulato è rimasto. Ai giri di boa qualche saluto e incitamento di corsa tra colleghi di fatica, mentre la pioggia continua a venire giù, inzuppandoci e appesantendo le nostre scarpe.</div>
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<br />
Questi primi 10 km sono volati in poco meno di 43'30": i prossimi saranno più pesanti, pensando ai chilometri finali e all'acido lattico che va accumulandosi. Sulla strada di ritorno attacco bene la salita che porta alla strada vicinale tra Molteno e Annone. Il ritmo prosegue, anche se so, basandomi sull'anno scorso, che il passaggio ai 17 km mi darà la cifra del mio stato di forma.<br />
Pur sentendomi fradicio, il rientro in paese è positivo: veniamo diretti verso il lago e c'è tempo per un primo sprint con semidiscesa e controsalitella fattibile. Successivamente si ri-rientra in paese e c'è una discesa a rotta di collo ancora verso il lago. Alla fine di questo toboga mi attenderà la sorpresa finale: due salite gemelle in mezzo al bosco con ulteriore chilometro finale "a culla". Mi tengo disteso un attimo, ben conscio della giusta attitudine mentale da tenere: non bisogna accelerare, nè impiantarsi sulle gambe, seguendo la propria bussola interiore.</div>
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Arrivo all'ondulato convinto nei miei mezzi e proprio sulla prima salita nel bosco (non segnata benissimo) devo richiamare un gruppetto che già si stava perdendo nei meandri di Annone. Subito dopo la seconda salita mi spezza il ritmo, ma so che sarà breve e alla fine ci sarà il giusto premio. Procedo convinto, mentre affronto il breve pianoro prima dell'ultimo ristoro (20° km) per inerpicarmi tra le vie di Annone. Ennesimo su e giù poi svolta decisa a sinistra in leggera salita e il traguardo appare là, a soli 300 metri. Innesto il turbo e non vedo l'ora di finire: il crono sulla linea è buono, siamo nell'ordine dell'1h33'30", tempo di tagliare il traguardo, terminare la registrazione sul GPS e dare un occhio... mi fermo quasi di botto, le gambe dolgono per gli ultimi maledetti 4 km, come l'anno scorso. Mi siedo a bere un tè caldo. Anche oggi l'ho sfangata.</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-69912083507806034242013-12-31T09:53:00.003-08:002013-12-31T09:53:46.565-08:00Grazie 2013... e benvenuto 2014!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/UPPeMu-DAFY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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Mi piace svegliarmi molto presto e andare sul terrazzo a guardare l'alba. Vedo i monti illuminati da una luce soffice, delicata e riconosco i profili familiari delle Prealpi, che tante volte ho osservato e calcato. </div>
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Anche d'inverno, quando è buio e freddo, esco e aspetto quei volti di granito, perchè so che in quelle ore danzano i nostri sogni, sospesi sui primi raggi di sole.</div>
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Quei momenti sono magici, perchè è lì che decidiamo come vivere il giorno che presto seguirà.</div>
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Quando arriva Natale, io non anelo l'attesa o la Festa. Mi piace vivere quei giorni che ci separano dal nuovo anno. E' come aspettare il sole sorgere di nuovo: si possono fare promesse, stilare progetti, costruire dei castelli di carta e vederli già realizzati. Solo il nuovo anno dirà se sono stati sogni fuggevoli o piuttosto, come mi auguro, realtà concrete.</div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-29682666082784448392013-12-08T13:04:00.002-08:002013-12-08T13:04:34.478-08:00Correre per srotolare i propri pensieri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/lHjUuojffds?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
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<br /></div>
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Per la maggior parte dei runners, correre è una metafora della vita: ci si sbatte, qualche volta si cade, ci si rialza e si continua fino alla fine, fino al traguardo.</div>
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Per me correre è anche pensare, aiutare la mente a srotolare i gomitoli in cui Morfeo annoda i miei pensieri. E' necessario per evitare di accusare i colpi della quotidianità, soprattutto in periodi faticosi come questo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Visti il freddo e la scighera odierni, ho evitato la montagna (poi ho scoperto che c'era il sole sopra i 400 metri, <i>dammit</i>!) e mi sono dedicato alla consueta tapasciata domenicale, in compagnia della <i>Family</i>. E' stata una settimana strana, non semplice, con vari eventi che mi hanno lasciato uno strano sapore amarognolo e il bisogno di chilometri nella natura.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così è stato, tra le colline della Brianza lecchese, e i pensieri, nonostante un pit stop non proprio preventivato, si sono srotolati in 18 km, facendomi rimbalzare tra qualche perla in perfetto stile Fabio Volo :O , tra cui: "<span class="userContent" data-ft="{"tn":"K"}"><i>Forse
stiamo solo recitando la sit-com scritta da qualcun altro... o forse
sono i nostri standard ad essere dannatamente alti. L'importante è
sapere che la serie non verrà cancellata al termine della stagione, o,
se lo sarà, che ce ne sarà un'altra migliore.</i>".</span></div>
<span class="userContent" data-ft="{"tn":"K"}">Amen!</span>Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-59389314039001551512013-12-01T15:44:00.001-08:002013-12-01T15:44:48.340-08:00Nevica, ricordi di mezza estate<div style="text-align: justify;">
Nevica, e sono qui a guardare fuori dalla finestra, come se vedessi per la prima volta i fiocchi. Vorrei stare fuori a giocare come facevo da bambino, ma devo rimandare l'appuntamento. Mi consolo pensando a domani, quando ci sarà la tapasciata domenicale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Così nel breve volgere di un the, la mente vaga, tornando alle vacanze in Val di Giust e a un episodio in particolare, che sembra preso di peso dalla pubblicità dell'Amaro Montenegro.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Atmosfera, grazie!<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/EW2SbK-2u6E?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<i>19 agosto 2013</i><br />
<br />
Versione breve per chi <strike>non ha voglia di starmi a sentire</strike> ha fretta: ero stato incaricato di portare uno striscione in Angeloga e ce l'ho fatta.<br />
<br />
Versione lunga: nel mio ruolo di accompagnatore degli oriundi americani (pronipoti dei valligiani emigrati negli States e tornati a riscoprire le loro origini, per il secondo anno), mi venivano affidate missioni improbabili. <br />
Quest'anno il capocomitiva Bill Trussoni era arrivato da solo, senza la moglie Rose, che sarebbe giunta solo successivamente. Per accoglierla degnamente (e farsi perdonare qualcosa, suggeriscono i maligni), si sarebbe dovuto approntare qualcosa di speciale in Angeloga (fantastico alpeggio soprastante Fraciscio, frazione di Campodolcino).<br />
Una gita in elicottero da Campo, con tanto di sorvolo del Pizzo Stella (da alcuni statunitensi malinteso come PizzA Stella) e una notte a 2042 metri, là al Rifugio Chiavenna, dopo una lauta cena e una sonora cantata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per non farsi mancare niente, alla discesa dall'elicottero c'era la banda di Chiavenna, capitanata dall'eclettico Giocondo Del Curto, nonchè uno striscione di ringraziamento a Rose. <strike>Mi avevano ordinato</strike> Mi ero offerto volontario di portare il suddetto striscione, ma le condizioni meteo non erano delle migliori.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi, poco dopo pranzo, coglievo la finestra di opportunità (leggasi: occhio del ciclone) e lungo sentieri conosciuti sasso per sasso, partivo verso l'Angeloga con uno zaino bello carico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con me non viaggiava solo lo striscione, ma anche tanti ricordi che avevo bisogno di mollare, come in un viaggio catartico. Come tante volte avevo fatto, prima di questa missione solitaria. E mentre salivo di balza in balza, mi lasciavano il passo memorie non necessarie, conosciute in questo 2012-13: storie vissute e aneddoti divertenti mi saltavano in mente; ogni tanto ridacchiavo tra me e me e questi ricordi sparivano tra le nuvole che vorticosamente mi sovrastavano. Persino <i>Lola Bunny</i>, che tanto mi aveva fatto penare, scivolava via, e magicamente si aprivano spiragli di sole...<br />
<br />
Più lasciavo andare i fantasmi, più volavo sul sentiero, fino a raggiungere a tempo di record il Rifugio Chiavenna. Qualche chiacchiera con Matteo e Monica (i fantastici gestori), il tempo di lasciare lo striscione, evitare due gocce e tornare a fuoco giù in Valle. Sentendomi nuovamente libero da costrizioni, ancora una volta l'Angeloga mi aveva restituito gambe per correre e ali per volare. Ora vorrei che fosse lo stesso, ma la neve mi costringe ad attendere domani...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
P.S. Il giorno dopo (ventoso) è stato fantastico... Mi piace pensare che un piccolo tassello di quella giornata felice sia anche mio :)<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS1dCH0-HjuTuNwKYRGqftjMhgJ5NteJVm4HFfJJ6hFm9Uem1D5YBJaGnXN-26irHP9kJtiPPy75gbK81Zo-tH7ykhKiTh2kJ70DZ9DOL9vhtMbpimPfZDetldOQ4PQOVN6A5m1a_uMd7Q/s1600/20130820_101425.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS1dCH0-HjuTuNwKYRGqftjMhgJ5NteJVm4HFfJJ6hFm9Uem1D5YBJaGnXN-26irHP9kJtiPPy75gbK81Zo-tH7ykhKiTh2kJ70DZ9DOL9vhtMbpimPfZDetldOQ4PQOVN6A5m1a_uMd7Q/s320/20130820_101425.jpg" width="320" /> </a></div>
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<i><br />Per la cronaca, questo era lo striscione. Quale il suo significato occulto? :) </i></div>
<br /></div>
<br />Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7790440819364338424.post-57206622604393795992013-11-23T06:03:00.001-08:002013-11-23T06:03:29.745-08:00La gara perfetta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object width="320" height="266" class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/omX_svLJ5zg/0.jpg"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/omX_svLJ5zg&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/omX_svLJ5zg&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />La gara perfetta non esiste, ma se
esistesse, come sarebbe poterla disputare? Sarebbe come correre,
inseguire la propria ombra, superarla e vincere. Qualcuno, ogni tanto, vi dice
che l'ha raggiunta, quella perfezione: ha toccato lo stato di grazia, il
miracolo podistico, più unico che raro, la congiunzione astrale.<br />Ma
per noi comuni mortali, miscredenti, come può svolgersi la gara? Con un
percorso ostico (anche la più piatta può riservare sorprese, vedi
<a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/10/20102013-maratonina-di-cremona.html" target="_blank">Cremona</a>, <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/09/15092013-mezza-di-monza.html" target="_blank">Monza</a> o anche la delirante <a href="http://vitainsalita.blogspot.it/2013/03/maledetta-primavera-cronache-dal.html" target="_blank">Stramilano</a>), con un meteo assurdo (Monza 2011
docet) o, ultime ma non da meno, le proprie condizioni, fisiche e/o mentali. </div>
<div style="text-align: justify;">
Alla
fine anche il runner più esperto può arrischiarsi, toccando la gara
ideale, o quella che sino a quel momento è la migliore prestazione
possibile. Però questa impossibilità, questa imperfezione in fieri ci
può regalare la spinta mentale per limare secondi, per superare gli
ostacoli, per essere resilienti, in strada così come nella vita. Senza
contare che ogni inconveniente superato è esperienza che ci verrà utile
alla prossima gara. </div>
<div style="text-align: justify;">
Magari la gara perfetta non esiste, ma se così non fosse... forse un giorno la troverò. </div>
Kolzahttp://www.blogger.com/profile/02902452066023998239noreply@blogger.com0