martedì 31 dicembre 2013

Grazie 2013... e benvenuto 2014!


Mi piace svegliarmi molto presto e andare sul terrazzo a guardare l'alba. Vedo i monti illuminati da una luce soffice, delicata e riconosco i profili familiari delle Prealpi, che tante volte ho osservato e calcato. 
Anche d'inverno, quando è buio e freddo, esco e aspetto quei volti di granito, perchè so che in quelle ore danzano i nostri sogni, sospesi sui primi raggi di sole.
Quei momenti sono magici, perchè è lì che decidiamo come vivere il giorno che presto seguirà.

Quando arriva Natale, io non anelo l'attesa o la Festa. Mi piace vivere quei giorni che ci separano dal nuovo anno. E' come aspettare il sole sorgere di nuovo: si possono fare promesse, stilare progetti, costruire dei castelli di carta e vederli già realizzati. Solo il nuovo anno dirà se sono stati sogni fuggevoli o piuttosto, come mi auguro, realtà concrete.

domenica 8 dicembre 2013

Correre per srotolare i propri pensieri


Per la maggior parte dei runners, correre è una metafora della vita: ci si sbatte, qualche volta si cade, ci si rialza e si continua fino alla fine, fino al traguardo.
Per me correre è anche pensare, aiutare la mente a srotolare i gomitoli in cui Morfeo annoda i miei pensieri. E' necessario per evitare di accusare i colpi della quotidianità, soprattutto in periodi faticosi come questo.
Visti il freddo e la scighera odierni, ho evitato la montagna (poi ho scoperto che c'era il sole sopra i 400 metri, dammit!) e mi sono dedicato alla consueta tapasciata domenicale, in compagnia della Family. E' stata una settimana strana, non semplice, con vari eventi che mi hanno lasciato uno strano sapore amarognolo e il bisogno di chilometri nella natura.
Così è stato, tra le colline della Brianza lecchese, e i pensieri, nonostante un pit stop non proprio preventivato, si sono srotolati in 18 km, facendomi rimbalzare tra qualche perla in perfetto stile Fabio Volo :O , tra cui: "Forse stiamo solo recitando la sit-com scritta da qualcun altro... o forse sono i nostri standard ad essere dannatamente alti. L'importante è sapere che la serie non verrà cancellata al termine della stagione, o, se lo sarà, che ce ne sarà un'altra migliore.".
Amen!

domenica 1 dicembre 2013

Nevica, ricordi di mezza estate

Nevica, e sono qui a guardare fuori dalla finestra, come se vedessi per la prima volta i fiocchi. Vorrei stare fuori a giocare come facevo da bambino, ma devo rimandare l'appuntamento. Mi consolo pensando a domani, quando ci sarà la tapasciata domenicale.
Così nel breve volgere di un the, la mente vaga, tornando alle vacanze in Val di Giust e a un episodio in particolare, che sembra preso di peso dalla pubblicità dell'Amaro Montenegro.

Atmosfera, grazie!


19 agosto 2013

Versione breve per chi non ha voglia di starmi a sentire ha fretta: ero stato incaricato di portare uno striscione in Angeloga e ce l'ho fatta.

Versione lunga: nel mio ruolo di accompagnatore degli oriundi americani (pronipoti dei valligiani emigrati negli States e tornati a riscoprire le loro origini, per il secondo anno), mi venivano affidate missioni improbabili. 
Quest'anno il capocomitiva Bill Trussoni era arrivato da solo, senza la moglie Rose, che sarebbe giunta solo successivamente. Per accoglierla degnamente (e farsi perdonare qualcosa, suggeriscono i maligni), si sarebbe dovuto approntare qualcosa di speciale in Angeloga (fantastico alpeggio soprastante Fraciscio, frazione di Campodolcino).
Una gita in elicottero da Campo, con tanto di sorvolo del Pizzo Stella (da alcuni statunitensi malinteso come PizzA Stella) e una notte a 2042 metri, là al Rifugio Chiavenna, dopo una lauta cena e una sonora cantata.
Per non farsi mancare niente, alla discesa dall'elicottero c'era la banda di Chiavenna, capitanata dall'eclettico Giocondo Del Curto, nonchè uno striscione di ringraziamento a Rose. Mi avevano ordinato Mi ero offerto volontario di portare il suddetto striscione, ma le condizioni meteo non erano delle migliori.
Quindi, poco dopo pranzo, coglievo la finestra di opportunità (leggasi: occhio del ciclone) e lungo sentieri conosciuti sasso per sasso, partivo verso l'Angeloga con uno zaino bello carico.

Con me non viaggiava solo lo striscione, ma anche tanti ricordi che avevo bisogno di mollare, come in un viaggio catartico. Come tante volte avevo fatto, prima di questa missione solitaria. E mentre salivo di balza in balza, mi lasciavano il passo memorie non necessarie, conosciute in questo 2012-13: storie vissute e aneddoti divertenti mi saltavano in mente; ogni tanto ridacchiavo tra me e me e questi ricordi sparivano tra le nuvole che vorticosamente mi sovrastavano. Persino Lola Bunny, che tanto mi aveva fatto penare, scivolava via, e magicamente si aprivano spiragli di sole...

Più lasciavo andare i fantasmi, più volavo sul sentiero, fino a raggiungere a tempo di record il Rifugio Chiavenna. Qualche chiacchiera con Matteo e Monica (i fantastici gestori), il tempo di lasciare lo striscione, evitare due gocce e tornare a fuoco giù in Valle. Sentendomi nuovamente libero da costrizioni, ancora una volta l'Angeloga mi aveva restituito gambe per correre e ali per volare. Ora vorrei che fosse lo stesso, ma la neve mi costringe ad attendere domani...

P.S. Il giorno dopo (ventoso) è stato fantastico... Mi piace pensare che un piccolo tassello di quella giornata felice sia anche mio :)
 

Per la cronaca, questo era lo striscione. Quale il suo significato occulto? :)