martedì 25 febbraio 2014

23.02.2014 - Maratonina di Treviglio

Dialoghi sulla Bociamobile prima della gara
Io: "Oggi dobbiamo bloccare la Chiara, altrimenti rischiamo di rimanere invischiati nelle premiazioni" Chiara: "Ma no, Kolza, ieri ho fatto la campestre, non mi sentivo bene, le gambe non giravano" Davide: "3 km a 3'48"/km"


Febbraio, le mie gambe sono ancora in fase di risveglio. Treviglio arriva dopo un buon inizio d'anno, dopo le mezze di Annone (1h33'24" con salite finali) e di Lecco (1h31'54"): se penso a 12 mesi fa, quando bucavo il muro dell' 1h36' a Vittuone, mi sembra di essere salito di categoria. 
Oggi il tracciato mi sarà amico, nonostante la mia scarsa forma: la campagna bergamasca è tendenzialmente piatta, pertanto i PB fioccheranno. Nel 2007 un tale Giuliano Battocletti qui strappò un 1h02' da far rizzare i capelli, e molti atleti lo hanno seguito con tempi più o meno umani.

Personalmente la settimana è stata atleticamente impegnativa: martedì il giro Dosso - Dosso (6.130 metri a cavallo tra Verano e Giussano) è stato da brivido, con il crono di 25'02" a guadagnarmi la medaglia di bronzo nel gruppo (a poco più di un minuto dai primi). Anche se successivamente sono riuscito a stendere un attimo le gambe, me le sento un po' legnose. Eppure sono fiducioso, visto che in questi frangenti il mio corpo vuole dare risposte a domande inespresse, come già ad Annone e poi, in chiave minore a Lecco. 

Riscaldamento tranquillo, con il freddoloso Luca: nonostante la magliettina da skyrunner sento poco freddo e la temperatura è in ascesa, preannunciata da un sole già carico di prima mattina. I Bocia in griglia sono 5: oltre a me, Davide, Luca e Chiara si è aggiunto il prode Ironman Mirco Villa, titolare di qualche buona prestazione in passato: questa prova sarà per lui un buon banco di prova. 

Pronti... Via! La partenza è veloce ma poco affannosa, con i viali larghi che accolgono bene noi corridori: si nota poco l'assenza di griglie a suddividere i 750 e più partecipanti. Piano piano acquisisco il mio ritmo, galleggiando sotto i 4'15"/km, previsti per scendere sotto il muro dei 90': i primi 10 km scorrono abbastanza facili (42'27") grazie anche al traino dell'Anna Picozzi, che si sta preparando alla maratona (da chiudere in poco più di 3h). Successivamente riesco ad andare via in progressione, tirandomi dietro il Ciocca, esperto runner locale che si rivelerà molto utile nei chilometri finali.

Il panorama è tipicamente agreste, così come alcuni odori molto particolari: non potrebbe essere altrimenti, dati i luoghi che attraversiamo come un unico serpentone colorato. Badalasco, Fara Gera d'Adda, Castel Cerreto, Pontirolo delineano la nostra rotta in questo tiepido mattino invernale: veniamo accompagnati non solo dai (pochi) tifosi, ma anche da qualche automezzo e financo da un trattore. Mentre continuo la mia progressione (15° km tagliato in 1h04'05"), cerco Chiara, che di solito veleggia sui miei tempi; inizio a preoccuparmi moderatamente, visto che i miei crono di riferimento sono più alti di 2"/km rispetto al mio ritmo attuale, ma finché posso, continuo a spingere: quando ho bisogno di rifiatare, il Ciocca mi dà il cambio lasciandomi in scia.

Gli ultimi 3 km sono veramente probanti, data la mia preparazione in via di maturazione: il mio compagno di percorso regge bene l'urto, anche se si attarda nella salita dall'ultimo sottopasso, consentendomi un effimero vantaggio di qualche passo. Gli ultimi metri scivolano via in progressione, raccolgo le ultime forze e vado a chiudere in 1h30'18" RT, limando 42" al vecchio PB di Cremona. Subito incrocio Davide e Luca, chiedendo loro notizie di Chiara: scopro così di essere giunto addirittura quinto - maglia nera della spedizione Bocia :) anche se sul tabellino d'arrivo sono 265° su 762. Inarrivabili i primi due veranesi (rispettivamente 1h22'48" e 1h23'33" i loro crono RT, con piazzamenti a cavallo della 100a piazza), Chiara, Mirco ed io siamo giunti nello spazio di un solo minuto.

E alla fine dobbiamo aspettare Chiara... 5a di categoria!

giovedì 6 febbraio 2014

02.02.2014 - Mezza di Lecco

Parliamoci chiaro: se Lecco (così come Annone Brianza e Colico) presenta, a fronte di un bel percorso, un'organizzazione ai limiti della decenza, la responsabilità è di una persona con nome e cognome. Qui ne tacerò il nome per pudore (anche perchè è "noto agli uffici"), ma bisogna capire se lucrare sull'agonismo debba sempre comportare una dotazione (pacco gara, servizi pre e post corsa) deludente (eufemismo) in cambio di 25 €...



E alla fine arrivò l'appuntamento con un'altra Mezza. Dopo Annone, si torna su un lago, anzi sul Lago, ossia il Lario, brodo primordiale per qualsiasi brianzolo che si rispetti, così eccomi qui. Meteo inclemente sulla carta, anzi sul web, ma Madre Natura (che pensa sempre a noi, per citare i Puffi) ci regala un miracolo di equilibrismo. Nuvole plumbee sul lago, ma niente pioggia: d'altronde Lecco è l'imbuto ideale per ogni perturbazione. La temperatura è discreta (7°-8° C), presenzia qualche corridore d'eccellenza (il solito Colnaghi, Armuzzi e Golinelli) e incredibilmente il Tivano non soffia sulla la Windy City dei poveri.

Il percorso, già calcato negli ultimi due anni, è stato modificato sostanzialmente: due le tornate da effettuare, con contestuale ricollocazione verso Nord di parte del giro. Intelligentemente i km precedentementi percorsi in zona industriale (Icam - Pompieri - Bione) sono stati traslati verso l'Orsa Maggiore, sfruttando appieno il Lungolario: meno vento e panorama decisamente migliore.
 Nonostante questa modifica e la logistica finalmente raggruppata in un un'unica zona (l'Oratorio di San Nicolò), la vox populi critica pesantemente l'organizzatore, chiedendo costi più accessibili e un'offerta (pacco gara e servizi) migliore.

Io mi estraneo dalle solite rivendicazioni sindacali discussioni, preferisco scaldarmi con la Ceci e un altro amico del Triathlon Team Brianza: si parte verso Nord, giro di boa all'Orsa Maggiore, poi si percorre il lungolago sino ai Canottieri, svolta a sinistra con imbucata in Corso Martiri della Liberazione, altro giro di boa in vista di Icam e Vigili del Fuoco, ritorno verso il centro. Due volte. Pronti, partenza... Via!

Obiettivo non dichiarato è scendere sotto il limite psicologico e fisico dei 90', anche se conosco la mia naturale pigrizia e le ruggini di preparazione. A fronte delle mie ultime fatiche, agonistiche e tapascistiche, decido comunque di attaccare: i primi 4 chilometri scivolano facili e inizio a mettere a fuoco l'Ombry Riboldi, che funge da punto di riferimento, come ad Annone.
Nel mentre (e siamo già al 3° km) supero la sempre giovane Paola Clini, e attacco la linea mediana con il rientro sul Lungolario prospiciente Piazza Cermenati. Le gambe girano e riesco pure ad accodarmi ad un dinamico duo dell'AVIS Oggiono.

Giro di Boa Sud e inizio ad avvertire una leggera brezza: sono le 10.40, normalmente a quest'ora dovrebbe iniziare la Breva (da Sud), ma sento freddo da Nord (Tivano). Anni di soggiorni tra Mandello e Lierna mi hanno insegnato qualcosina sulla circolazione dei venti e così inizio a cercare la scia di qualche collega, giusto per smorzare l'impatto. L'anno scorso fu una gara di kite surf senza vela (il vincitore ci mise 3 minuti e rotti in più rispetto all'anno prima, quando c'erano -6°C!), quest'anno vengo frenato nonostante sotto le falde del San Martino (sulla vecchia SS36) ci sia una relativa calma.

Tempo di girare per la 2a volta la Boa Nord e le gambe iniziano a pagare pegno: sarà il freddo o piuttosto la stagione, ancora agli inizi, ma inesorabilmente perdo secondi sulla mia tabella, Tengo duro, tanto che un neorunner mi si accoda e riesco a vederlo, munito di k-way (!) quando poi passa al mio fianco. Riusciamo a spingere su Viale Martiri della Libertà, controvento vado ancora bene e poi si apre il traguardo, con mia imperiosa accelerata (=l'altro non ne aveva più). 1h31'54" in Real Time,

Mi siedo ad aspettare la Ceci e qualche altro amico, scambio impressioni con l'Ombry davanti ad un tè fumante. Pure oggi è andata, verrà un momento in cui tutti questi km torneranno utili :)