Cremona, città delle 3 T, città di liutai, calciatori e attori...
Cremona, città della maratonina di metà ottobre :)
Se le gambe non vogliono andare, non vanno: dovrei sempre tenerlo a mente, ma ci ha pensato il mio corpo a ricordarmelo già a Monza e a Udine. Se poi penso che 12 mesi fa, in ottime condizioni di forma, limavo il mio
personale, togliendo 1 minuto e mezzo al già pesante PB di Monza, sicuramente il morale non raggiunge vette inaspettate.
La settimana è filata via liscia, con il Bocia-giovedì a Verano. Invece sabato anticipo tutto e tutti, arrivando a Cremona (anzi, Ziano Piacentino), dove tra una gita in città e il ritiro del pettorale, trovo un clima non molto autunnale, con temperatura decisamente sopra la media stagionale. Vado
a dormire (non prima di essermi dimenticato a casa il fido GPS!) e al risveglio,
alle 7.30, tocco la scighera in maniche corte, con 15°C. Al punto di partenza (h. 9.00) i
gradi sono 19° e l'umidità palpabile.
Nel solito marasma pre-gara, riesco a incrociare gli amici di Running Forum e dell'AVIS
Seregno, ma di un eventuale orologio sostitutivo nessuna traccia, nonostante gli appelli in Rete. Pronti
Partenza Via!
Lo spunto iniziale è buono, e la gamba gira intorno ai
4'30"/km, nonostante il solito affollamento iniziale a rallentare pesantemente
l'andatura. Nelle gambe sento ancora il giro di giovedì, in cui ho tirato i
colleghi Bocia ad un'andatura non proprio rilassante.
Al 5° km, riesco a tirare le somme, carpendo il parziale
nell'umidità che pare proprio non mollare. Incrocio un paio di ragazzi della
Santi di Nuova Olonio, con cui scambio quattro chiacchiere sul meteo in Val di
Giust, poi vengo raggiunto da Jennifer, che deve stare sul medio e quindi mi
semina.
Al 10° km sono intorno ai 46' (tempo assoluto, quindi 45" secondi sopra il mio RT), ma subito dopo
l'amara sorpresa: J è a lato della strada per un pit stop non previsto; tempo
di recuperare e le suggerisco di chiudere i 15, per poi aspettarmi e chiudere
insieme la mezza.
Al 12° km J è definitivamente ko: solo dopo saprò che si è fermata
ed ha chiuso con un'amica molto più tardi.
Al 15° km mi sento ancora bene: la Lisunada di due settimane fa mi
ha confortato, al netto di fatiche successive. Al 16° inquadro un atleta vestito da fatina: decisamente una fatica
improba, ma che ha fatto sorridere parecchie persone, nella gara e sul
percorso.
Al 18° km sono sull'1h23' , con il cronometrista a controllare l'andamento dei concorrenti: il passo è di 4'36" km, se reggo sino alla fine, posso scendere agevolmente sotto l'1h37'. Mentalmente reggo bene, anche se le gambe mi paiono dure; il ciotolato e il pavè amplificano la fatica e i rumori, tra vigili angeli custodi e auomobilisti impazienti: l'ultimo km lo percorro quasi in trance, salendo leggeremente verso la Piazza del Duomo e tagliando il traguardo con soddisfazione.
Riesco a trovare subito Elisa, mentre il deposito borse è un girone dantesco; solo più tardi vengo a sapere del crono finale di 1h37' netto, che rimane poca cosa rispetto all'anno scorso ma che, in relazione alle ultime due disastrose mezze, pare un buon passo in avanti. Un altro mattoncino verso il 2015.
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