sabato 9 luglio 2011

A un passo dal cielo: appunti dalla salita al Bardan

A volte devi salire fin sulla cima della montagna per vedere giù, per cogliere quei particolari che la quotidiana vita in pianura ti offusca. Così una settimana fa sono partito alla volta del Pizzo Bardan, cima già battuta un anno fa in tutt'altro clima psicologico.

L'anno scorso la Regina dei Ghiacci era sparita improvvisamente quanto misteriosamente, e avevo bisogno di 
macinare chilometri e fatica sui monti che amo e che ho la sventura di condividere (anche) con una persona così gelida. A distanza di tempo e di spazio ripercorro quei sentieri, stavolta con un compagno di viaggio. Mentre salgo, c'è meno tensione del 2010, le risate si sprecano e la fatica non si fa sentire troppo. Alla fine la cima è conquistata, con i suoi magnifici 2812 metri, nella spettacolare cornice della Val di Giust.

Ad un passo dal Cielo colgo diverse cose: spunti di riflessione, l'inquietudine, le passioni e le critiche. Soprattutto la serenità, non intesa come condizione a buon mercato, ma come meta di una lunga, faticosa e financo perigliosa strada, che raggiungi quando si spalanca il panorama sotto i piedi...
Mi viene naturale ripensare agli affanni lasciati duemila e passa metri più a valle: alla Regina dei Ghiacci non disposta a dichiarare i propri sentimenti e per questo destinata ad implodere,. Alla Doctora che pur ritenendomi "speciale e unico" (nonostante il mio allontanamento -necessario-), mi ha cancellato dai suoi amici di Facebook. A quel cliente "amico" che mi chiama per sapere com'è messa la sua pratica, dopo che per mesi è stato pregato di produrre la documentazione, dopo che per anni si è rivolto altrove (con risultati pessimi) e alla fine chiama me per risolvere i suoi casini, chiaramente a buon prezzo, quando non con una pacca sulla spalla. A questo punto i ruffiani, i profittatori e le donne irrisolte possono pure abbandonare questa cordata e tentare con i loro mezzi la salita.
La necessità di contemplare il panorama fa cessare questi pensieri, "Lasciatemi godere queste cime" dico tra me e me, mentre respiro l'energia e mi sento più vicino al Cielo. Il karma non sbaglia mai...

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