sabato 11 aprile 2015

Fattore K: Verso l'infinito e oltre... ovvero come arrivare sani e salvi al traguardo della Monza - Resegone

7 aprile 2015: alle ore 9.00 si aprono le iscrizioni alla Monza - Resegone, peculiare gara nel panorama lombardo e definita, molto significativamente, la Regina delle Incertezze. Con i miei due arrivi a Capanna Monza, ho maturato qualche idea per evitare ulteriori errori.
Chi leggerà questo post, probabilmente si sarà già iscritto (con successo o meno - la lista d'attesa è il Purgatorio del podista); sicuramente non starà ancora meditando, anche perchè le iscrizioni si sono chiuse in 10 minuti. 
Quindi, se siete nella masnada di dannati, potete proseguire; se viceversa siete scampati all'insano impeto di trovare due compagni di sventura e dare il vostro nominativo, il vostro obiettivo rimane non farvi convincere da qualche pazzo alle 19.15 del giorno di gara.
Ma andiamo con ordine.


Lui adora i piani ben riusciti...

1. La compagnia: la Mo-Res si corre in tre: inutile avere gente che corre la maratona in 2h15' se poi il #2 e/o il #3 non regge/reggono il ritmo del moribondo (10 km in 60'). Oltre al rischio di squalifica, si pone la concreta possibilità di non giungere a Erve per consunzione di uno o più componenti della terna.
2. La conoscenza reciproca: niente serate alcooliche (prima della gara, quanto meno), piuttosto sessioni di corsa insieme superiori ai 60' e poi ai 120'. Solo così scoprirete limiti e potenzialità dei vostri compari.
3. Il piano: in pieno stile Hannibal Smith, il piano da Monza a Calolziocorte può essere la chiave del vostro successo; se ben riuscito vi condurrà ad Erve con la massima serenità. Per arrivarci, bisogna allenarsi per quei famosi 30 km di piano. Una vera maratonina atipica, che richiede soluzioni atipiche: provate a variare l'allenamento, giusto per toccare qualche nuovo tasto; ad esempio, provate ad uscire la mattina presto senza colazione per 10 km facili e poi tastatevi il polso. Sembra una cosa da nulla, ma anche il miglior maratoneta conosce il muro dei 35 km...
4. La salita: dopo Calolzio c'è qualche km di salita. Niente di assurdo (salvo qualche gradino), ma arriva dopo il piano: per comprendere le vostre reazioni e la diversa pendenza, provate un bel misto, tipo Segrino+Cornizzolo.
5. L'arrampicata: se 32 km di piano e 5 di salita non vi sono sembrati sufficienti, sappiate che a Erve inizia il divertimento, con una bella impennata verso Capanna Alpinisti Monzesi. Niente più strada, ma solo uno scomodo, trafficatissimo, sentiero in cui è quasi impossibile superare. Anche qui, è consigliabile farvi qualche chilometro su pendi simili.
6. L'integrazione alimentare: finora il discorso è rimasto sulla prestazione atletica; se volete terminare la gara dovete pensare a come sostituire/integrare i generosi banchetti del ristoro. Sperando che non vogliate fermarvi ogni 5 km (con sommo disappunto degli altri componenti della terna) il consiglio è recuperare un baldo giovane che si occupi dei rifornimenti di corsa, magari a bordo di una bici o di uno scooter.
7. Il menù: non puntate su integrazione solida, ma su gel e polveri orosolubili. Abbiate l'accortezza di testarli prima della gara, di modo da contenere eventuali effetti avversi. Non ci sono molti bagni lungo la strada verso Erve.
8. Il meteo: Non portatevi ingombranti kway, non si tratta del Kima o della ResegUp. Meglio far portare all'ammiraglia (vedi punto 6) un ricambio volante con un asciugamano.
9. Lo zaino del ritorno: puntate su pochi ricambi (e sui 5 euro per la birra). Il grosso dei bagagli lasciateli sulla macchina a Erve, la vostra schiena ringrazierà.
10. La riserva: ultimo, ma non da meno, il grande classico inaspettato. Capita l'imprevisto con defezione di un componente della terna. Come fare? Meglio precettare per tempo uno sventurato.

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