7 aprile 2015: alle ore 9.00 si aprono le iscrizioni alla Monza - Resegone, peculiare gara nel panorama lombardo e definita, molto significativamente, la Regina delle Incertezze. Con i miei due arrivi a Capanna Monza, ho maturato qualche idea per evitare ulteriori errori.
Chi leggerà questo post, probabilmente si sarà già iscritto (con successo o meno - la lista d'attesa è il Purgatorio del podista); sicuramente non starà ancora meditando, anche perchè le iscrizioni si sono chiuse in 10 minuti.
Quindi, se siete nella masnada di dannati, potete proseguire; se viceversa siete scampati all'insano impeto di trovare due compagni di sventura e dare il vostro nominativo, il vostro obiettivo rimane non farvi convincere da qualche pazzo alle 19.15 del giorno di gara.
Ma andiamo con ordine.
Ma andiamo con ordine.
1. La compagnia: la Mo-Res si corre in tre: inutile avere gente che corre la maratona in 2h15' se poi il #2 e/o il #3 non regge/reggono il ritmo del moribondo (10 km in 60'). Oltre al rischio di squalifica, si pone la concreta possibilità di non giungere a Erve per consunzione di uno o più componenti della terna.
2. La conoscenza reciproca: niente serate alcooliche (prima della gara, quanto meno), piuttosto sessioni di corsa insieme superiori ai 60' e poi ai 120'. Solo così scoprirete limiti e potenzialità dei vostri compari.
3. Il piano: in pieno stile Hannibal Smith, il piano da Monza a Calolziocorte può essere la chiave del vostro successo; se ben riuscito vi condurrà ad Erve con la massima serenità. Per arrivarci, bisogna allenarsi per quei famosi 30 km di piano. Una vera maratonina atipica, che richiede soluzioni atipiche: provate a variare l'allenamento, giusto per toccare qualche nuovo tasto; ad esempio, provate ad uscire la mattina presto senza colazione per 10 km facili e poi tastatevi il polso. Sembra una cosa da nulla, ma anche il miglior maratoneta conosce il muro dei 35 km...
4. La salita: dopo Calolzio c'è qualche km di salita. Niente di assurdo (salvo qualche gradino), ma arriva dopo il piano: per comprendere le vostre reazioni e la diversa pendenza, provate un bel misto, tipo Segrino+Cornizzolo.
5. L'arrampicata: se 32 km di piano e 5 di salita non vi sono sembrati sufficienti, sappiate che a Erve inizia il divertimento, con una bella impennata verso Capanna Alpinisti Monzesi. Niente più strada, ma solo uno scomodo, trafficatissimo, sentiero in cui è quasi impossibile superare. Anche qui, è consigliabile farvi qualche chilometro su pendi simili.
6. L'integrazione alimentare: finora il discorso è rimasto sulla prestazione atletica; se volete terminare la gara dovete pensare a come sostituire/integrare i generosi banchetti del ristoro. Sperando che non vogliate fermarvi ogni 5 km (con sommo disappunto degli altri componenti della terna) il consiglio è recuperare un baldo giovane che si occupi dei rifornimenti di corsa, magari a bordo di una bici o di uno scooter.
7. Il menù: non puntate su integrazione solida, ma su gel e polveri orosolubili. Abbiate l'accortezza di testarli prima della gara, di modo da contenere eventuali effetti avversi. Non ci sono molti bagni lungo la strada verso Erve.
8. Il meteo: Non portatevi ingombranti kway, non si tratta del Kima o della ResegUp. Meglio far portare all'ammiraglia (vedi punto 6) un ricambio volante con un asciugamano.
9. Lo zaino del ritorno: puntate su pochi ricambi (e sui 5 euro per la birra). Il grosso dei bagagli lasciateli sulla macchina a Erve, la vostra schiena ringrazierà.
10. La riserva: ultimo, ma non da meno, il grande classico inaspettato. Capita l'imprevisto con defezione di un componente della terna. Come fare? Meglio precettare per tempo uno sventurato.
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