martedì 8 ottobre 2013

Tipi di corsa: Il medaglista

Dal dialogo con un medaglista:
Giovedì "Sto male, non so se parteciperò domenica alla gara, al massimo farò una corsetta senza pretese"
Domenica il medaglista arriva puntualmente a premi, di categoria o addirittura assoluti

Il medaglista sta alla pretattica come il ragù alla pasta. Un legame inscindibile che viene rinsaldato corsa dopo corsa, medaglia dopo medaglia. 
Se il sacchettaro un po' ci fa tenerezza, perchè di fondo ci riconosciamo più o meno in lui, il medaglista (soprattutto a ridosso di gare e garette) si concentra su un unico oggetto d'amore, che per sua stessa natura non è condivisibile, ossia la medaglia, intesa come premio per la prestazione. 
La caratteristica essenziale della categoria è lo spirito competitivo che permea e indirizza le azioni dei suoi appartenenti: un esempio è l'attività su internet. Il runner normale guarda podismolombardo, partecipa alle discussioni nei vari gruppi FB, posta su runningforum, il medaglista no. Preferisce scrutare la lista dei partenti su mysdam.
E da qui parte il disastro, con l'applicazione sistematica de L'Arte della Guerra alla disciplina podistica: nella sua concezione, il medaglista si ritiene il Sun Tzu della corsa, con la famigerata pretattica su cui costruisce i suoi successi.
Capita così che al Parco di Monza vadano in scena teatrini simili a quello di cui sopra: personaggi che fingono improbabili infortuni (la bandelletta ileotibialetarsica, la fascia lata media superiore, la fascite plantare con interessamento dell'alluce valgo), che mantengono un basso profilo (non sto bene, ho il gomito che fa contatto con il piede, mio padre/zio/fratello è rimasto chiuso nell'autolavaggio) o che vanno a correre ad orari impensabili (in pieno inverno con temperature polari alle 5.30 am!). Poi sul terreno di gara, costoro sfoderano degli allunghi degni di Momenti di Gloria, musica di Vangelis inclusa.



E lì monta una discreta incazzatura, non tanto per la prestazione sportiva (anche senza una gamba andrebbero al doppio della mia andatura), ma per le prese in giro degne dell'ufficio stampa della Ferrari (alzi la mano chi si ricorda Il Gatto Colajanni).
Questi gli aspetti meno gradevoli: in realtà i medaglisti sono persone socievoli con una discreta esperienza di gara; nei periodi lontani dalle gare possono condividere trucchi, esperienze e chilometri a discreti ritmi. In prossimità dell'evento vanno presi in dosi omeopatiche, altrimenti ci rimarrete male.
Come smontare o trattare il medaglista e minimizzare i danni collaterali? Con molta ironia e garbo, regalategli una bella confezione di Smac Brillacciaio. Luciderà le sue medaglie, e lo aiuterà magari a condividere un pezzo del suo orgoglio. Voto 6, si può fare condividere di più.

Puntate precedenti: 1. Il sacchettaro

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